Scatta il «condono» per i ragionieri non in regola con i versamenti alla Cassa di previdenza di categoria (Cnpr) nel periodo 1992-2020: un «pacchetto» di agevolazioni, a partire dal «tasso di interesse annuo da applicare sui contributi non pagati pari al 1,41% annuo», permetterà, infatti, ai professionisti morosi di «mettersi nelle condizioni di poter ottenere, un domani, la pensione». È stato lo stesso presidente dell'Ente previdenziale, Luigi Pagliuca, a darne notizia, nella mattinata di ieri, a Pisa, nel corso del convegno promosso dall'Anc (Associazione nazionale commercialisti), all'indomani dell'approvazione da parte dei ministeri vigilanti del provvedimento straordinario per l'incentivazione della regolarità contributiva degli iscritti: al 31 dicembre 2020 la mole di mancati versamenti degli associati superava i 647 milioni di euro, con un «trend» di recupero delle somme pari al «10% all'anno». D'ora in avanti la Cassa di previdenza (che sta predisponendo le procedure per accedere alla «sanatoria») darà ai ragionieri una «road map» di agevolazioni per saldare i debiti: per importi di valore complessivo (comprensivo di contributi, oltre oneri e accessori) non superiore a 20.000 euro acconto non inferiore al 20% e quota restante in massimo 8 rate trimestrali, per cifre tra i 20.000 e i 50.000 euro acconto non inferiore al 15% e quota restante in massimo 12 rate trimestrali, mentre per un ammontare superiore ai 50.000 euro acconto non inferiore al 10% e quota restante in massimo 16 rate trimestrali.

19 marzo 2022 - tratto da Italia Oggi

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