L'azienda che licenzia (dove il divieto è venuto meno dal 1° luglio) non può più richiedere la cassa integrazione fino a fine anno. Se lo fa, avrà la visita degli ispettori per indebita fruizione di ammortizzatori. Lo precisa, tra l'altro, l'Inl, l'Ispettorato nazionale del lavoro, nella nota n. 5186/2021 dando indicazioni alla riattivazione delle conciliazione per i licenziamenti, con il placet del ministero del lavoro.

Il divieto di licenziare. Sotto questo nome (c.d. «divieto di licenziamento») ci sono tre stop: ai licenziamenti collettivi, a quelli individuali e alle procedure di conciliazione. La vigente disciplina è dettata dai dl n. 41/2021, dl n. 73/2021 e dl n. 99/2021. In un solo caso il divieto è venuto meno dal 1° luglio: aziende industriali e manifatturiere che hanno fatto domanda di Cigo Covid.

Ipotesi vigenti. In tabella sono riassunti i casi di divieto vigenti. Tra questi, per le aziende tessili, identificate con i codici Ateco2007 13, 14 e 15, il divieto resta fino al 31 ottobre in virtù della possibilità di un altro periodo di Cigo Covid di 17 settimane dal 1° luglio al 31 dicembre; per le altre aziende la possibilità di licenziare è inibita solo a quelle che fanno domanda di fruizione, per la durata del trattamento e al massimo fino al 31 dicembre. Un caso particolare è la facoltà di stipulare «contratti di solidarietà in deroga», alla quale non è stato connesso il divieto di licenziare. Va considerato, tuttavia, che la finalità propria della «solidarietà» è quella «difensiva», volta cioè a evitare esuberi e licenziamenti; per cui “non licenziare” è elemento essenziale degli accordi.

Nuova modulistica. Per acquisire le informazioni sulle procedure di conciliazione, riguardanti settore di attività e domande di Cig, l'Inl ha predisposto un nuovo modello di domanda, da utilizzare anche per le vecchie istanze (quelle sospese), che pertanto vanno ripresentate.

I controlli. L'Inl invita gli uffici a convocare le riunioni di conciliazione e a verificare, prima, dalle banche dati, quanto dichiarato dalle aziende sulla fruizione di ammortizzatori. Su un caso l'Inl chiede massima attenzione: la presenza di domanda di Cigo dopo la definizione delle conciliazioni. Cioè sul caso di aziende che, nel secondo semestre 2021, prima licenziano e poi richiedono la Cig. Queste aziende, precisa l'Inl, sono inserite nel programma di vigilanza per l'indebita fruizione di ammortizzatori.

Daniele Cirioli - 20 luglio 2021 – tratto da Italia Oggi

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