Inail sempre più al fianco di lavoratori vittime d'infortuni e malattie professionali. Infatti, cure e assistenza proseguiranno più intensamente nel post incidente, per favorire reinserimento e integrazione al lavoro, condizioni necessarie al completo recupero dell'integrità psicofisica. Lo spiega lo stesso istituto assicuratore nella circolare n. 48/2023, affidando nuovi compiti ai 148 assistenti sociali sul territorio previsti nel piano organizzativo 2023/2025. La novità fa il paio con l'erogazione di contributi fino a 150mila euro per adeguamento delle postazioni di lavoro, superamento barriere architettoniche e formazione dei lavoratori, nonché con il rimborso del 60% delle retribuzioni dei lavoratori destinatari di progetti per la conservazione del posto di lavoro (misure introdotte con la legge di bilancio 2015, n. 190/2014).

Il cambio di paradigma. L'ampliamento delle tutele, spiega la circolare, è la naturale evoluzione delle funzioni garantite dall'Inail, che ha come oggetto principale dall'istituzione (dpr n. 1124/1965) la tutela della «attitudine al lavoro». Con il dlgs 38/2000 è stata introdotta l'indennizzabilità del c.d. danno biologico, cosa che ha modificato l'oggetto della tutela: non più (solo) l'attitudine al lavoro, ma l'integrità psicofisica della persona. D'allora tutte le prestazioni (sanitarie, protesiche, riabilitative, etc.), non sono più orientate solo al recupero della capacità lavorativa, ma anche a ristabilire l'integrità psicofisica compromessa dall'evento lesivo. Il dlgs 81/2008 (Tu sicurezza) ha esteso i compiti dell'Inail alle funzioni in materia di prevenzione, promozione della salute e sicurezza, di formazione e informazione, di ricerca. Infine, ultimo step evolutivo è stato fatto con la legge 190/2014, che ha attribuito «competenze in materia di reinserimento e d'integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro».

Il ruolo dell'assistente sociale. Tutto ciò, spiega la circolare, ha evoluto la mission dell'Inail, con un ampliamento dei compiti specialmente degli assistenti sociali. Il loro ruolo è proattivo nell'erogazione di interventi e nella presa in carico dei lavoratori disabili, dei loro familiari caregiver e dei superstiti. L'assistente sociale è chiamato a «leggere» e «trattare» la complessità e la molteplicità delle esigenze dei lavoratori vittime d'infortunio o malattia professionale.

I ruoli e gli impegni. A livello organizzativo, l'Inail ha predisposto un piano (regolamento n. 404/2021) che prevede il coinvolgimento di 148 funzionari con profilo socio-educativo, collocati nell'ambito delle direzioni territoriali, provinciali, regionali, nonché nelle due direzioni centrali di prestazioni socio-sanitarie e assistenza protesica e riabilitazione. L'assistente sociale della direzione territoriale/provinciale svolge con autonomia tecnico-professionale e di giudizio le attività finalizzate a migliorare le condizioni psicologiche, relazioni e sociali della persona disabile al lavoro, al fine di consentirne il pieno recupero delle autonomie e l'inclusione sociale e lavorativa. Tra l'altro, elabora e supporta la realizzazione di progetti a sostegno di lavoratori e familiari in difficoltà nell'affrontare il dopo infortunio.

Le misure economiche. Per le stesse finalità del reinserimento lavorativo, l'Inail eroga contributi fino a 150mila euro: per adeguamento posti di lavoro e superamento barriere architettoniche (fino a 135mila euro) e la formazione dei lavoratori (fino a 15mila euro). Prevede, infine, il rimborso al datore di lavoro del 60% delle retribuzioni erogate ai lavoratori disabili.

Daniele Cirioli - 10 novembre 2023 – tratto da Italia Oggi

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