Nove milioni di euro di finanziamenti a tasso zero per aiutare gli under 40, le donne e i lavoratori cassintegrati a diventare piccoli imprenditori. Pandemia e chiusure forzate hanno assestato un duro colpo al tessuto economico della Toscana: per questo, la Regione ha scelto di investire a sostegno della piccola imprenditoria, attivando un fondo per il microcredito destinato alle nuove attività.

A beneficiare del contributo – fino a un massimo di 24.500 euro, pari al 70 per cento delle spese sostenute – potranno essere le micro e piccole imprese costituite negli ultimi due anni, ma anche le persone fisiche che intendano mettere su un’attività nei primi sei mesi del 2021. A un’unica condizione: dovrà trattarsi di un’impresa femminile, giovanile – i cui titolari cioè abbiano meno di 40 anni – oppure fondata da un lavoratore che stia beneficiando di ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione.

Le risorse del bando, stanziate nell’ambito del progetto Giovanisì ed erogate dall’Unione europea, ammontano a 9 milioni e 121.477 euro: ipotizzando un finanziamento medio per ogni attività di 20 mila euro, la Regione conta di riuscire ad aiutare fino a 450 piccole imprese toscane. E non è escluso che nei prossimi mesi si aggiungano altre risorse. 

Il prestito sarà a tasso zero, e i beneficiari avranno sette anni di tempo per restituire quanto ricevuto. Il contributo, spiega la Regione, varrà per l’acquisto di macchinari, attrezzature e altri beni funzionali all’attività, comprese le opere murarie (ma in questo caso solo per il 50 per cento dei costi). E poi ancora diritti di brevetti, licenze, altre forme di proprietà intellettuale o spese per capitale circolante (solo per il 30 per cento dell’importo). Saranno ammesse tutte le spese sostenute a partire dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, per un investimento complessivo dagli 8 ai 35 mila euro. 

Domande a partire dal 4 gennaio sul sito di Fidi Toscana, capofila del raggruppamento “Toscana Muove” che gestirà il bando. I progetti saranno finanziati secondo l’ordine di arrivo delle richieste: se presentate lo stesso giorno, sarà data priorità alle imprese in aree di crisi, poi alle attività giovanili e a quelle femminili. Seguiranno le attività che si sono servite di incubatori di impresa, le aziende che aumenteranno l’occupazione e infine quelle nelle aree interne, distanti da servizi essenziali. Soddisfatto l’assessore regionale all’economia Leonardo Marras: «Nel rimbalzo atteso per il 2021 – ha sottolineato – si tratta di una misura importante per il rilancio dell’intera economia della regione».

Andrea Bulleri - 14 dicembre 2020 – tratto da repubblica.it

Altre notizie