Il quadro. La riforma in arrivo alza i vincoli sui veicoli consentiti da 55 a 75 kw/t ma li estende da uno a tre anni. Restano invariate le previsioni sulla guida in stato di ebbrezza e la velocità

Il progetto di legge sul nuovo Codice della strada rivede le regole per i giovani neopatentati al volante, alzando i requisiti minimi di potenza della “prima auto”, estendendo però da uno a tre anni la durata del vincolo. Anche in Italia gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 5 e i 29 anni: in base agli ultimi dati Istat nel 2022 gli incidenti stradali nella fascia d’età 18-24 anni hanno provocato nel 64% dei casi la morte del guidatore o del passeggero al suo fianco, rispetto al 44% nella popolazione complessiva.

La prima auto

Il disegno di legge di modifica del Codice della strada, attualmente in esame al Senato per l’approvazione definitiva, dopo essere stato già approvato dalla Camera, stabilisce una serie di limitazioni alla guida per coloro che hanno conseguito la patente da meno di tre anni, senza fornire una definizione esplicita della nozione di “neopatentato”.

Attualmente ai neopatentati, che hanno acquisito la patente di categoria B, nei primi 12 mesi non è consentita la guida di autoveicoli aventi una potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kw/t. Inoltre, per quanto riguarda la categoria M1, e cioè i veicoli destinati al trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente, è previsto un limite di potenza massimo di 70 kw. Nel caso di vetture elettriche, il limite di potenza sale a 65 kw/t compreso il peso della batteria.

Queste limitazioni non si applicano, nel rispetto delle altre condizioni prescritte, per chi non ha ancora conseguito la patente (e si esercita con il cosiddetto “foglio rosa”). Inoltre non operano su vetture a servizio dei diversamente abili (purché gli stessi siano presenti sul veicolo) e tantomeno in caso di fianco al conducente, in funzione di istruttore, sia presente una persona di età non superiore a 65 anni, con patente della stessa categoria conseguita da almeno dieci anni o con patente di categoria superiore.

Il progetto di riforma del Codice semplifica oggettivamente la situazione, aumentando la potenza delle vetture conducibili dai neopatentati e ampliando il periodo di restrizione. Il limite salirà a 75 kw/t, con un limite massimo di 105 kw/t valido per tutti i veicoli della categoria M1, mentre il periodo di tempo valido per tale limitazione salirà a tre anni. Le altre regole (inclusa la deroga in presenza di un altro “istruttore” under 65 di fianco al conducente) saranno, di fatto, abrogate e assorbite dalla norma generale.

Le conseguenze più immediate sono facilmente ipotizzabili: i neopatentati potranno prendere in considerazione l’acquisto di una maggior gamma di modelli di autovetture, la cui produzione oggi contempla un numero davvero limitato di veicoli all’interno dei limiti di potenza vigenti. Inoltre, l’ampliamento del periodo della limitazione di potenza comporterà una differente valutazione da parte degli interessati, con scelte orientate da una prospettiva meno transitoria. Non muteranno, invece, le sanzioni che rimarranno identiche. In caso di violazione di queste regole, attuali o future, è prevista la sanzione amministrativa da 165 a 660 euro, oltre alla sospensione della patente da due a otto mesi.

Le altre limitazioni

Rimarranno, inoltre, immutate tutte le altre limitazioni già previste per i neopatentati, che non sono così poche e che comunque hanno un notevole impatto. Innanzitutto quelle legate al consumo di bevande alcoliche: fino al compimento del 21° anno di età e per i primi tre anni dal conseguimento della patente, è vietato consumare alcol, in qualunque quantità, prima di mettersi alla guida. Infatti, se viene accertato un tasso alcolemico superiore a zero – e non superiore a 0,5 g/l (limite previsto per tutti gli altri conducenti) – scatta una sanzione da 168 a 672 euro, con raddoppio nel caso si fosse provocato un sinistro.

Inoltre, in caso di violazioni commesse da neopatentati per le quali è prevista una decurtazione di punteggio dalla patente di guida, i punti sono raddoppiati per i primi tre anni dal conseguimento della patente; sempre per lo stesso periodo, in assenza di tali violazioni, viene invece attribuito un punto ogni anno, fino a un massimo di tre.

Il trattamento è più severo per i neopatentati anche nel caso di violazioni che comportino la sospensione della patente: la durata della sospensione stessa è aumentata di un terzo alla prima violazione, ed è raddoppiata per le violazioni successive. Se poi la violazione commessa comporta la sospensione per un periodo superiore a tre mesi, il trattamento più severo viene esteso per altri due anni.

Infine anche i limiti di velocità risultano diversi per i neopatentati: è vietato superare i 100 km/h in autostrada e i 90 km/h sulle strade extraurbane principali. Tuttavia, tale ultima disposizione risente di una evidente difficoltà applicativa, in quanto i controlli diretti risulterebbero eccessivamente laboriosi.

Sicurezza e incidenti

Mortalità
Sono 565 i giovani tra 18 e 29 anni che hanno perso la vita in incidenti stradali nel 2022. A dirlo sono gli ultimi dati Istat: dei 3.159 morti per incidente stradale nell’arco dell’anno il 17% ha un’età compresa tra i 18 e i 29 anni.

Lesioni
A cavarsela con lesioni più o meno gravi sono invece 156 ragazzi al giorno che in media rimangono feriti con un incidente stradale. Su un totale di 165.889 incidenti stradali avvenuti nel 2022, in media ci sono stati otto morti e 612 feriti al giorno.

La dichiarazione
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante il convegno «Strategie e strumenti per la sicurezza stradale nella mobilità» dello scorso 3 aprile, ha dichiarato che «la principale causa di morte tra i giovani, fascia 11-24 anni, è proprio l’incidente stradale».

Silvio Scotti - 24 maggio 2024 – tratto da sole24ore.com

Altre notizie