I rincari sul fronte dell’energia fanno aumentare la morosità nel condominio. Sono infatti numerosi i condòmini che non riescono a far fronte alle spese del rendiconto consuntivo e a quelle, prudenzialmente rialzate, legate al preventivo di spesa per la prossima gestione. All’aumento del costo del servizio di riscaldamento e a quello delle primarie utenze si aggiunge la crisi economica generale che sta interessando il Paese.

Da un lato, i condòmini sono in difficoltà a far fronte puntualmente ai pagamenti deliberati in assemblea e, dall’altro lato, gli amministratori faticano non poco per sopperire alla mancanza di provvista per pagare i fornitori; e i rimedi messi a loro disposizione dalla legge per il recupero coatto del credito condominiale non sono certo sufficienti per risolvere il problema e né, a ben vedere, opportuni perché l’ingiungere giudizialmente il pagamento a una famiglia che già versa in precaria situazione di liquidità significa ancor più aggravare il suo debito con le spese legali e gli altri esborsi che seguono alla notifica del decreto ingiuntivo.

Entra in gioco, allora, la vera professionalità dell’amministratore nel riuscire a portare comunque avanti la gestione, senza incorrere in sanzioni amministrative, in azioni giudiziarie da parte dei fornitori o, ancor più grave, nella sospensione dei servizi.

È invece consigliabile valutare di proporre ai morosi sopportabili piani di rientro del debito; per farlo l’amministratore deve però farsi preventivamente autorizzare dall’assemblea, essendogli, in difetto, impedito di consentire al singolo condominio di pagare in tempi diversi da quelli decisi dalla collettività condominiale al momento dell’approvazione del preventivo di spesa.

La sua professionalità si fa notare nell’astenersi dal sottoporre all’assemblea l’approvazione di interventi manutentivi straordinari, quand’anche necessari ma non urgenti e quindi rinviabili a momenti futuri quando tutto le spese fuori dall’ordinario potranno essere affrontate con maggiore tranquillità.

A volte, la semplice lettera di sollecito inviata dall’amministratore al moroso senza l’intervento del legale raggiunge più velocemente lo scopo di raccolta della provvista, magari con l’invio di un semplice acconto sul maggior debito, ma sempre utile all'amministratore per riuscire a rincorrere l'emergenza.

Assume primaria importanza, in queste situazioni, la solidarietà condominiale, concetto che per il vero difficilmente entra nel modo di ragionare dei condòmini, sovente distanti dal comprendere le ragioni che costringono il moroso, alle volte incolpevole, a diventare tale.

Né è facile costituire un fondo ad hoc per fare fronte alla dilagante morosità. È infatti consolidato il principio per cui ogni decisione in questo senso deve essere assunta con il consenso unanime di tutti i partecipanti al condominio. Ciò rende l’ipotesi pressoché impercorribile se non, forse, in realtà condominiali di minima consistenza.

D’altro canto, ogni condomino è tenuto a partecipare alle spese per la conservazione dei beni e dei servizi comuni in ragione dei propri millesimi e l’aumentare obbligatoriamente la propria quota per colpa dell’altrui inadempimento rende illegittima ogni decisione assembleare. Da qui la solidarietà condominiale, soprattutto quando l’intero condominio corre il serio rischio di vedersi aggredito da potenziali creditori che minacciano azioni legali o, ancor più grave, già le abbiano iniziate. E neanche il condomino solvente può stare tranquillo perché, in ultima analisi e dopo l’escussione del moroso, il creditore del condominio potrebbe anche bussare alla sua porta.

Il caro bollette è giunto inaspettato e ha colto sicuramente impreparati gran parte dei condòmini, che ora si vedono costretti a subirlo. Vale la pena, allora, per i condòmini che meno risentono di tale fenomeno, di sopportare un sacrificio aiutando chi invece ne è maggiormente colpito, con la garanzia, ovviamente, di ottenere la restituzione del maggior versato appena il condominio riuscirà a recuperare il proprio credito.

Augusto Cirla - 18 settembre 2023 – tratto da sole24ore.com

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