L’ecotassa auto è dovuta anche su tutto l’usato proveniente dall’estero. È la posizione dell’agenzia delle Entrate, assunta nella risposta n. 166 a interpello, pubblicata il 9 marzo. Un orientamento netto, che però non basta per superare le difficoltà di applicazione pratica dell’ecotassa agli esemplari usati: mancano istruzioni che tengano conto di tutte le situazioni possibili. Che sono state ulteriormente complicate dal recente innalzamento della soglia di emissioni oltre la quale il tributo è dovuto.

La norma e le prime interpretazioni

La questione riguarda l’ecotassa istituita assieme agli incentivi alle auto a basse emissioni dalla legge 145/2018 (legge di Bilancio 2019, commi 1042 e 1043) dal 1° marzo 2019 per «chiunque acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia un veicolo di categoria M1» che emetta più di 160 g/km di CO2 (190 g/km dal 1° gennaio 2021).

La risoluzione 32/E/2019 e la circolare 8/E/2019, sia pure in modo confuso, avevano affermato che il tributo si applica anche agli esemplari usati acquistati all’estero.

Il quesito e il «no»

L’interpello chiedeva se ciò valesse indipendentemente dal fatto che lo Stato di provenienza fosse membro Ue, argomentando che in questo caso ci sarebbe un «palese contrasto con la libera circolazione dei beni all'interno dell’Unione». E quindi prospettando l’applicazione per i soli Paesi extra-Ue, anche per evitare bocciature dalla Corte Ue, secondo una giurisprudenza ribadita anche dall’ordinanza nella causa C-640/17 .

Ma le Entrate rispondono che la norma ha lo scopo di disincentivare i veicoli ad alte emissioni climalteranti per evitare che circolino sul territorio italiano. E, secondo l’Agenzia, la circolazione è legata all’immatricolazione in Italia e non alla provenienza dell’auto.

I dubbi che restano

La risposta ricorda che l’ecotassa si applica se sia l’acquisto all’estero sia l’immatricolazione in Italia sono successivi al 1° marzo 2019, ma fa un esempio che pare poco pertinente e non contribuisce a spiegare come regolarsi per le operazioni a cavallo del 1° gennaio 2021, quando la soglia di applicazione è stata alzata a 190 g/km. La novità, contenuta nella legge di Bilancio 2021, è cucita sulle auto nuove, ma per come è formulata sembra valere anche per l’usato.

Resta poi il problema che l’immatricolazione in Italia si fa sulla base dei documenti originari esteri, dai quali non sempre si evince il livello di emissioni di CO2.

Maurizio Caprino - 09 marzo 2021 – tratto da sole24ore.com

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