Le compravendite immobiliari continuano a diminuire facendo registrare nel 2023 un calo del 7% e toccando così numeri addirittura più bassi degli anni pre-Covid (2016-2019). Ma a scendere sono anche le donazioni di beni immobili che in un anno sono diminuite del 4,5%.

Sono questi i dati pubblicati dal Notariato che evidenza una flessione anche per quanto riguarda le richieste di mutui, scese del 26% rispetto al 2022.

Il consiglio nazionale del notariato ha pubblicato ieri i dati statistici 2023 relativi alle compravendite di immobili, mutui, donazioni e alle operazioni societarie. Il 2023, si legge nella nota dei notai, registra in assoluto numeri più bassi rispetto al 2022, peraltro inferiori anche rispetto a ciascuno dei quattro anni (2016 - 2019) precedenti gli eventi pandemici. Nel 2023 sono infatti state rilevate 1.030.507 compravendite immobiliari rispetto alle 1.108.081 del 2022 (-7%).

L’andamento delle compravendite

Dal report emerge che è il nord il bacino dei maggiori volumi di scambio: la regione nella quale sono stati scambiati più immobili rimane la Lombardia, con il 19,52 % del totale rispetto all’intero territorio nazionale. Seguono il Piemonte con il 9,29% e il Veneto con il 9,11%.

Mentre dall’analisi relativa alla tipologia di immobile venduta, emerge che il calo delle compravendite di prima casa nel 2023 rispetto al 2022 è del 10% per acquisti da privati e del 22,5% per acquisti da impresa. Le seconda case invece reggono meglio, “si riscontra una sofferenza minore nel comparto delle seconde case” spiega il report “il calo tra il 2023 e 2022 è stato del 2,4% nell’acquisto tra privati e del 2,7% nell’acquisto da impresa”. Un altro dato è quello che riguarda l’età. La fascia d’età in cui viene maggiormente effettuato l’acquisto di fabbricati si conferma quella tra 18-35 anni, con una percentuale pari al 26,67% delle transazioni (in calo rispetto al 2022, anno in cui aveva registrato il 28,57% delle contrattazioni).

L’andamento dei mutui

Il notariato a commento dei dati sui finanziamenti spiega “il 2023 vede un fortissimo calo dei mutui come già ampiamente previsto a margine delle rilevazioni fatte nel rapporto 2022, pari ad una flessione del 26%, che porta il dato a valori perfino inferiori a quelli pre pandemia”.

In calo del 26% i finanziamenti nel 2023 sono stati 322.098, a fronte di oltre 435.174 nel 2022 e 386.000 nel 2019.

Ad essere particolarmente penalizzati, prosegue il report, sono stati i mutui sotto i 50.000 euro e quelli sopra i 350.000 euro. In riferimento a questo dato nella nota si legge che questo dimostra “nel primo caso la rinuncia da parte di determinate fasce di popolazione di ceto medio basso ad acquistare tramite finanziamento, e nel secondo caso l’evidente difficoltà del ceto medio, stante sempre l’aumento dei tassi, a sostenere il peso delle rate crescenti”.

I Notai osservano che “l'unico trend positivo dell'anno si registra sulla popolazione di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, segno che le politiche di sostegno fiscale ai mutui per gli under36 hanno effettivamente funzionato".

Le donazioni di beni immobili

Il numero delle donazioni di beni immobili nel 2023 è di 203.888, anch’esso in calo rispetto al 2022 in cui erano 212.992. Le donazioni di abitazioni o fabbricati in genere (capannoni, negozi, ecc.) costituiscono più della metà (55,81%) del totale di tutte le donazioni immobiliari. A livello territoriale le donazioni immobiliari rimangono più frequenti al sud e nelle isole dove vengono stipulati il 49,95% di questo tipo di atti, anche se nel 2023 si registra un piccolo sorpasso delle donazioni stipulate al centro (13,97% del totale) rispetto a quelle stipulate nelle isole (13,55% del totale).

Maria Mantero - 16 maggio 2024 – tratto da Italia oggi

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