Visite diagnostiche e specialistiche possibili anche di sabato e domenica, con l'estensione della fascia oraria per l'erogazione di queste prestazioni. Sistema unico di prenotazione regionale o infra-regionale, con le strutture private accreditate ospedaliere e ambulatoriali che dovranno afferire al Centro unico di prenotazione (Cup), pena la nullità degli accordi contrattuali per l’accreditamento con il Ssn; istituzione della Piattaforma nazionale delle liste di attesa; realizzazione di un registro delle segnalazioni e funzionalità dell'Osservatorio nazionale delle liste di attesa e nuove disposizioni in materia di tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive svolte dal personale medico e del comparto sanitario.

Sono queste alcune delle novità del decreto legge sulle liste d’attesa che il consiglio dei ministri è in procinto di approvare.

Due ministeri al lavoro

Il provvedimento, sul quale stanno lavorando i ministeri della Salute e dell’Economia, intende istituire il Sistema nazionale di governo delle liste di attesa (Singla) allo scopo di implementare l'efficacia del coordinamento di livello nazionale per la riduzione e il superamento delle attese, con particolare riguardo alla risoluzione delle diseguaglianze regionali. Il Singla si occuperà di analizzare il fabbisogno delle prestazioni ambulatoriali, in ricovero ordinario e day hospital attraverso l'individuazione del livello delle prestazioni attese nelle diverse regioni; governare la domanda delle attività attraverso la promozione della appropriatezza prescrittiva e organizzativa in collaborazione con i medici di famiglia e pediatri; identificare e dimensionare il sistema d'offerta necessario per garantire la risposta alla domanda di prestazioni attese; collegare strutturalmente i sistemi regionali e aziendali di governo delle liste di attesa ai ruoli di rete nel Servizio sanitario regionale (Ssr).

Cabina di regia

Il Singla sarà poi governato da una Cabina di regia (Cdr) istituita presso il ministero della Salute che sovraintenderà all'elaborazione del Piano nazionale di governo delle liste di attesa e vigilerà sull'attuazione delle misure anche grazie al supporto dell'Osservatorio nazionale delle liste di attesa che ha , tra i vari compiti, anche quello di aiutare le regioni e le province autonome nel raggiungimento dei loro obiettivi in materia. Con il Piano nazionale di governo delle liste di attesa, il ministero della Salute definirà apposite linee di indirizzo rivolte alle regioni, dirette all'allineamento della domanda di assistenza sanitaria, definendo standard nazionali di natura organizzativa, tecnologica e infrastrutturale, rilevanti anche per la revisione e l'aggiornamento degli standard assistenziali relativi all'assistenza ospedaliera e territoriale. Sarà l'Agenzia dei servizi sanitari regionali (Agenas) ad effettuare il monitoraggio nazionale sul rispetto dei tempi massimi di attesa calcolati per classi di priorità delle prestazioni e sarà sempre l’Agenas a gestire la nuova Piattaforma nazionale delle liste di attesa finalizzata a realizzare l'interoperabilità con le piattaforme di ciascuna regione e provincia autonoma.

Un sistema di “Recall”

Infine il provvedimento prevede un sistema di “Recall”, gestito dal Cup, per ricordare all'assistito la data di erogazione della prestazione, per richiedere la conferma o per la cancellazione delle prenotazioni; azioni finalizzate a contrastare il fenomeno dei cosiddetti medici gettonisti; un aumento pari al 25% dell'incremento del fondo sanitario regionale al fine di remunerare maggiormente il personale di aziende e degli enti del Ssn. Secondo l’ultimo rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile (Bes), nel 2023 circa 4,5 milioni cittadini hanno dovuto rinunciare a visite mediche o accertamenti per problemi economici o per l’allungamento delle tempistiche dovute, spesso, al recupero delle prestazioni differite per il Covid e per le difficoltà nel riorganizzare efficacemente l’assistenza. 

Pasquale Quaranta – 01 giugno 2024 – tratto da Italia Oggi

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