Il mercato del lavoro si affida all’intelligenza artificiale per combattere la disoccupazione. Sarà l’IA, infatti, a pilotare le proposte di offerte di lavoro più consone al profilo professionale dei beneficiari di supporto formazione e lavoro (Sfl) e assegno d'inclusione (Adi). Ad annunciarlo è l’Inps nel messaggio n. 1358 del 5 aprile 2024, spiegando di avere attivato sulla piattaforma SIISL (sistema informativo per inclusione sociale e lavorativa) un sistema che si basa, appunto, sull’IA per favorire l’incontro ottimale tra domanda e offerta di lavoro. L’IA calcola un «indice di affinità» (18 le variabili: formazione, vicinanza luogo lavoro, aspirazioni, etc.), quale strumento a disposizione dei cittadini per facilitare la ricerca del lavoro e mai finalizzato a veicolare candidature o a redigere graduatoria di merito.

Le misure delle politiche attive del lavoro

Le attuali politiche del lavoro si basano su due misure: il Sfl, rivolto alle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa con la partecipazione a iniziative di formazione e orientamento, a progetti utili alla collettività e al servizio civile; l’Adi, rivolta alle famiglie, quale misura di contrasto alla povertà, ma che prevede anche percorsi d’inserimento sociale, di formazione e accompagnamento al lavoro. Sfl e Adi sono gestiti sul SIISL con il fine, tra l’altro, di favorire la ricerca di un lavoro.

IA per favorire l’incontro tra domanda e offerta

L’Inps annuncia di avere implementato in piattaforma SIISL il nuovo sistema basato sull’IA, per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Le tecnologie usate, spiega l’Inps, indicano all’utente e alle agenzie per il lavoro, un «indice di affinità» delle offerte rispetto al curriculum vitae individuale.

L’impiego giusto trovato con gli indici di affinità

L’indice di affinità, spiega l’Inps, si basa su algoritmi che elaborano il linguaggio naturale; infatti, calcola la vicinanza semantica tra i campi testuali presenti nell’offerta di lavoro e quelli presenti nel curriculum vitae.

In questo modo, il cittadino ha uno strumento in più che facilita la ricerca del lavoro e può ordinare e filtrare le offerte in base al livello di compatibilità con le proprie competenze. Inoltre, cliccando sull’indice di affinità può verificare le dimensioni che lo costituiscono, quali: formazione, esperienza, vicinanza del luogo di lavoro rispetto alla propria dimora, competenze, aspirazioni (18 variabili a confronto).

Nella valorizzazione delle variabili non sono usati dati sulla situazione anagrafica, sociale, sanitaria ed economica dell’individuo, nel rispetto dei principi guida e delle norme in materia di trattamento dati in progetti di IA.

L’indice costituisce anche uno strumento di ausilio a disposizione delle agenzie per il lavoro, senza peraltro vincolare in alcun modo il processo di candidatura e selezione: non sono mai esclusi i cittadini, anche se con affinità più bassa. Inoltre, l’indice non è finalizzato a costituire graduatorie di merito, né può attribuire punteggi o priorità.

Piattaforma in evoluzione contro il mismatch

Il prossimo sviluppo della piattaforma, spiega infine l’Inps, ci sarà in collaborazione con Inapp e Sviluppo Lavoro Italia per orientare al miglioramento del matching attraverso l’utilizzo delle mappe aggiornate delle competenze, maggiormente applicate a livello nazionale ed europeo (a esempio Atlante, ESCO). In questo modo, i lavoratori potranno sapere le skill necessarie al fine di allineare il proprio profilo professionale alle esigenze di mercato. Altra evoluzione sarà l’analisi a livello territoriale dello scostamento tra competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle oggetto di offerta formativa.

Daniele Cirioli - 06 aprile 2024 – tratto da Italia Oggi

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