Le Entrate chiariscono il perimetro della possibilità prevista dal decreto Anticipi. Verifica sui 170mila euro di compensi e ricavi nel 2022

Più tempo per versare il secondo acconto in scadenza il 30 novembre. lavoratori autonomi e imprenditori con partita Iva con ricavi o compensi fino a 170mila euro nel 2022 possono slittare il pagamento al 16 gennaio 2024 con una chance ulteriore di rateizzare in cinque mesi (quindi fino a maggio 2024), naturalmente aggiungendo in questo caso anche gli interessi. Per spiegare la novità introdotta dal decreto Anticipi (articolo 4 del Dl 145/2023) arrivano i chiarimenti delle Entrate con la circolare 31/E/2023.

Esclusi i non titolari di partita Iva e le società

Secondo la circolare, possono usufruire della proroga le persone fisiche titolari di partita Iva che hanno dichiarato, con riferimento al periodo d’imposta 2022, ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170mila euro. Sono esclusi sia i contribuenti non titolari di partita Iva sia i titolari di partita Iva diversi dalle persone fisiche come, per esempio, le società di capitali e gli enti non commerciali.

La circolare chiarisce che possono, invece, beneficiare del rinvio anche le persone fisiche titolari di partita Iva con ricavi o compensi fino a 170mila euro tenute a versare l’acconto in un’unica soluzione. Nell’alveo della disposizione agevolativa rientra anche l’imprenditore titolare dell’impresa familiare o dell’azienda coniugale non gestita in forma societaria.

La verifica sui 170mila euro nel 2022

Per la soglia dei 170mila euro va fatto riferimento ai compensi e ai ricavi in base all’articolo 57 del Tuir), dichiarati per il 2022. Se il contribuente esercita più attività (con diversi codici Ateco), bisogna sommare i relativi ricavi e compensi; allo stesso modo nel caso della persona fisica che esercita sia un’attività di lavoro autonomo sia un’attività di impresa occorre sommare ricavi e compensi relativi ad entrambe.

Il calcolo per i forfettari

I contribuenti che non sono tenuti a presentare la dichiarazione Iva, come ad esempio i forfettari nel regime di flat tax, devono tenere in considerazione l’ammontare complessivo del fatturato 2022 (fatture e corrispettivi telematici).

Niente rinvio per i contributi previdenziali e assistenziali

Come ricordano le Entrate, per i contributi previdenziali e assistenziali resta fermo il termine ordinariamente previsto del 30 novembre 2023. Il decreto Anticipi ha introdotto, solo per il periodo d’imposta 2023:

  • il differimento dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024 della scadenza del versamento della seconda rata di acconto dovuto in base alla dichiarazione Redditi Persone fisiche 2023;
  • la possibilità di effettuare il versamento in cinque rate mensili di pari importo, a partire da gennaio 2024, con scadenza il 16 di ogni mese (sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi pari al 4% annuo).

Giovanni Parente - 9 novembre 2023 – tratto da sole24ore.com

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