Dalle integrazioni dell’assegno minimo all’estensione delle tutele in caso di interruzione di gravidanza nei primi mesi, dal bonus bebè al contributo di paternità, fino ai pacchetti per la genitorialità. È ampio il ventaglio degli strumenti di sostegno che le Casse professionali mettono a disposizione dei professionisti che si avvicinano alla genitorialità, anche adottiva o affidataria, in aggiunta all’indennità base prevista per legge.

L’indennità base, regolata dal decreto legislativo 151/2001, è parametrata al reddito della professionista. Così, la spesa complessiva sostenuta dalle Casse per le indennità di maternità varia in funzione sia del numero di iscritte donne, sia del reddito percepito nell’anno precedente da chi va in maternità: ad esempio, considerando il 2021, si va dagli oltre 23,5 milioni erogati da Cassa Forense (su 3.461 assegni) ai 407mila euro di Cassa Ragionieri (45); mentre come importo medio (sui 5 mesi) si spazia dai quasi 18.500 euro dei notai agli oltre 9.400 euro dei commercialisti, fino ai circa 7.000 euro di architetti, ingegneri e geometri, per arrivare a meno di 6.000 euro degli psicologi.

I riconoscimenti aggiuntivi

Al trattamento «standard» si aggiunge una lunga lista di «extra» definiti in autonomia dagli enti previdenziali, che ampliano le tutele anche in base alle caratteristiche di ogni professione.

Per Cassa Forense, ad esempio, la gravidanza a rischio ricade nel perimetro dell'assistenza indennitaria, che prevede una diaria giornaliera pari a 1/365° della media dei redditi professionali dichiarati nei tre anni antecedenti, erogata (previo certificato medico) fino al periodo tutelato per maternità. Per le iscritte Inarcassa, quando è compromesso l’esercizio della libera professione, scatta l’indennità per inabilità temporanea assoluta (superiore ai 40 giorni). Le situazioni critiche sono coperte anche, tra gli altri, da Cassa Geometri, tramite provvidenze straordinarie, e da Enpab (biologi), con il bando assistenziale, che include gravidanza a rischio, cui si aggiungono le prestazioni della polizza Emapi.

Per i padri

Alcuni enti previdenziali mettono a disposizione degli iscritti il contributo di paternità – distinto dall’indennità percepita dal padre nei casi in cui la madre non possa fruirne – per sostenere la partecipazione di entrambi i genitori alle prime fasi di vita del neonato. Agli piscologi, ad esempio, Enpap assicura un assegno di mille euro all’ingresso in famiglia di ogni figlio, anche per le coppie omosessuali; mentre per i biologi è stato varato un contributo straordinario, una tantum, fino a esaurimento fondi, di duemila euro per neo-padri iscritti (con Isee sotto i 40mila euro).

Sempre sul fronte paternità, Inarcassa - ampliando la tutela del decreto legge 80/2015 - riconosce all’iscritto un’indennità anche se la madre non è libera professionista o lavoratrice, per il periodo in cui lei non ne ha diritto, per i tre mesi successivi alla nascita.

Le altre misure

Punta a favorire l’aggiornamento professionale il sostegno di Enpacl: le iscritte in maternità possono accedere a una piattaforma online dove acquisire, gratuitamente, un «kit» con 14 ore di corsi in e-learning e quattro e-book a scelta; a disposizione della categoria anche il pacchetto maternità della copertura integrativa Emapi (garanzia A). Di una polizza dedicata alla gravidanza, a carico di Enpap, possono beneficiare le psicologhe.

Diversi i casi di integrazioni ed estensioni. Come per Enpam, che, se il reddito imponibile presso l’ente è inferiore a un importo annualmente rivalutato (18.300 euro nel 2020), eroga una prestazione aggiuntiva all'indennità minima; la Cassa inoltre, prevede ampliamenti di tutela “su misura” per i propri iscritti, come il sussidio in chiave maternità per studentesse del V e VI anno di medicina, chirurgia o di odontoiatria, iscritte all’ente; disponibile anche il «bonus bebè», per pagare i servizi per l’infanzia e di baby-sitting nel primo anno del bambino.

Con un bando la Cassa dottori commercialisti mette a disposizione un rimborso fino a mille euro per ogni figlio a favore di iscritti con reddito professionale (2020) fino a 30mila euro. Per le commercialiste la Cassa ha attivato una rete di tutele aggiuntive all’indennità classica: dal contributo a sostegno della maternità (1/12 dell’80% del reddito netto professionale) al contributo complementare, introdotto nel 2020, per integrare il sussidio percepito da altro ente, fino all’erogazione del contributo per interruzione di gravidanza, anche entro il 60° giorno.

Le tutele in arrivo

La legge di bilancio 2022 ha esteso l’indennità di maternità per altri tre mesi per i più bisognosi, professionisti inclusi, ma l’intervento ha suscitato dubbi nelle Casse, solo in parte risolti dalla circolare Inps del 3 gennaio 2022, che ha chiarito come i tre mesi in più non siano indennizzabili se maternità o paternità sono terminati prima del 1° gennaio 2022. Per ora senza riscontro, invece, il quesito fatto alle Entrate sul reddito da prendere a riferimento, se professionale o complessivo. Per questo alcune Casse stanno attendendo prima di erogare l’assegno.

Occorre, infine, aspettare l’approvazione definitiva del decreto di recepimento della direttiva 2019/1158, che ha appena ottenuto i pareri favorevoli delle commissioni parlamentari competenti, e la riforma dei congedi parentali prevista dal Family act in vigore dal 12 maggio (da attuare entro 24 mesi): entrambe ampliano i diritti di maternità e paternità per i professionisti.

Francesco Nariello - 28 maggio 2022 – tratto da sole24ore.com

Altre notizie