Mi è stato diagnosticato un principio di Alzheimer ma sono ancora lucido. Vorrei, quindi, fare testamento prima di entrare nel vortice della malattia e perdere razionalità. Temo, tuttavia, che le mie condizioni di salute possano un domani aprire la strada all’annullamento del mio lascito. Vorrei capirne di più.

Deve sapere che il testamento è considerato nullo solo se l’incapacità di intendere e volere del testatore è tale da escludere completamente la capacità di comprendere il senso delle proprie decisioni. In pratica, sarà nullo il testamento redatto da soggetti interdetti, minorenni o risultati – al momento della redazione testamentaria – incapaci di intendere e volere, in via transitoria o permanente. È nettamente diversa l’ipotesi in cui una malattia (tumore, Parkinson o demenza senile, non importa) – renda sì fragili ma non tanto da elidere del tutto la coscienza delle proprie azioni. Insomma, la sola alterazione delle facoltà psicofisiche non basta a mettere a rischio la validità di un testamento. Servirà, infatti, fornire la prova che quella infermità, passeggera o permanente, abbia privato il soggetto della capacità di comprendere il senso dell’atto. Utili, in tali casi, le perizie basate su carteggi medici, cartelle cliniche o testimonianze.

Selene Pascasi - 27 aprile 2024 – tratto da sole24ore.com

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