Superamento della doppia conformità. Aumento delle tolleranze, con una diversificazione a seconda della dimensione dell’immobile. Regolarizzazione delle variazioni in cantiere. Semplificazioni sullo stato legittimo degli immobili. Sono alcuni dei punti chiave dal decreto Salva casa, in base alle bozze allo studio degli uffici del ministero delle Infrastruttire, guidato da Matteo Salvini, in vista del Consiglio dei ministri di venerdì.

Edilizia libera

Il decreto allarga il perimetro delle attività in edilizia libera, che quindi non hanno bisogno di permessi. Rientrano la realizzazione di porticati con strutture fisse come le Vepa, le vetrate panoramiche amovibili e le tende da sole con strutture fisse.

Stato legittimo

Cambiano le regole per attestare lo stato legittimo. In caso di interventi edilizi che interessano per intero l’immobile o l’unità immobiliare la verifica dello stato legittimo deve avere a riferimento il solo titolo edilizio relativo a questi lavori (e gli eventuali titoli successivi), senza la necessità di risalire ai titoli abilitativi precedenti. In questo modo, si evitano i problemi nel recupero di titoli molto vecchi.

Cambio di destinazione

Il cambio di destinazione d’uso senza opere di una singola unità immobiliare viene sempre consentito. Possibile cambiare destinazione, ad esempio, da residenziale a turistico-ricettiva. Per questi interventi è necessario presentare la Scia.

Tolleranze

Le tolleranze, cioè gli scostamenti tra quanto autorizzato e quanto effettivamente realizzato in cantiere, vengono riparametrate dall’attuale 2% a livelli più alti. Restano del 2% per una superficie superiore a 500 metri quadri; passano al 3% per una superficie tra i 300 e 500 metri quadri; diventano del 4% per una superficie tra i 100 e 300 metri quadri e del 5% sotto i 100 metri quadri.

Doppia conformità

Arriva il superamento della doppia conformità urbanistica ed edilizia per gli interventi realizzati in parziale difformità dai titoli depositati in Comune: non sarà, cioè, più necessario rispettare sia la norma del tempo della realizzazione che della presentazione della domanda per sanare gli interventi. La novità è che sarà possibile provare la conformità urbanistica ad oggi (al momento della presentazione della domanda) e la conformità edilizia (normativa tecnica) all’epoca della realizzazione.

Il Comune potrà, però, subordinare il rilascio del permesso/Scia in sanatoria all’esecuzione di interventi per rendere l’opera conforme alla normativa tecnica, edilizia, igienico sanitaria. In questi casi è previsto il pagamento del triplo del contributo di costruzione. Per gli immobili con vincoli paesaggistici sopravvenuti sarà possibile chiedere una valutazione previa presentazione dell’autorizzazione paesaggistica.

Giuseppe Latour - 23 maggio 2024 – tratto da sole24ore.com

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