La guida completa con tutte le istruzioni. Ecco I tre casi concreti in cui si trova il contribuente al momento di pagare

Il 16 dicembre 2020 è l'ultimo giorno per versare il saldo dell'Imu-Tasi: anche quest'anno, come in passato, l'adempimento non riguarda la prima casa, a meno che non si tratti di un immobile di pregio (categorie catastali A/1, A/8 e A/9).

Vediamo di seguito le principali casistiche. Ma prima consideriamo la novità di questo saldo 2020: se i Comuni non comunicano al Dipartimento delle finanze entro il 31 ottobre le nuove aliquote Imu, i contribuenti possono usare quelle dell’anno passato.

Pochi giorni fa, però, la legge 159/2020 (articolo 1, commi 4 quinquies e seguenti), di conversione del Dl 125/2020 ha prorogato i termini per l'invio telematico delle delibere al 31 dicembre 2020 e al 31 gennaio 2021 per la pubblicazione delle stesse nel sito.

Il tutto, a ridosso della scadenza del 16 dicembre per il saldo “normale”, quello che si basa sul ricalcolo dell'imposta alla luce delle aliquote disponibili sul sito del Mef dal 16 novembre 2020. Va detto, però, che il problema riguarda una minoranza di Comuni “ritardatari”, perché gli altri hanno regolarmente inviato le delibere con le aliquote 2020 nei termini e ora sono pubblicate.

La faq del Dipartimento
Alle preoccupazioni dei Caf (e dei singoli contribuenti) ha risposto il dipartimento delle Finanze: «Si ritiene che non si deve necessariamente riprogrammare tutta l'attività di emissione dei modelli di versamento già predisposti nel rispetto delle date di cui al citato art. 107, poiché le nuove disposizioni, al momento in cui gli stessi sono stati predisposti,non erano ancora in vigore. Diversamente, ci sarebbe un grave e inutile dispendio di risorse nel caso in cui si pretendesse la rielaborazione dei modelli in questione.E neppure si può ragionevolmente pretendere che i contribuenti siano costretti, inquesto brevissimo lasso di tempo, a doversi nuovamente recare non solo dagliintermediari ma anche in banco o posta» .

La proroga per le attività
Per i soggetti passivi dell’imposta, che siano anche gestori delle attività individuate dai codici Ateco elencati nel Dl 137/2020 e 149/2020 (attività sportive, artistiche, di intrattenimento, cura alla persona, bar, ristoranti,altri, negozi e grandi magazzini), è stata disposta la cancellazione della seconda rata dell’Imu (cui provvederà lo Stato con versamenti ai Comuni pari a circa 121 milioni).

I tre casi concreti
Qui di seguito illustriamo le situazioni concrete in cui si può trovare il contribuente e come deve comportarsi.

CASO A: SALDO PAGATO A GIUGNO
Se a giugno 2020 è già stato pagato il saldo bisogna solo verificare se l'aliquota pagata sia sempre la stessa a dicembre 2020. Questo perché i Comuni, spesso, cambiano l’aliquota e hanno tempo sino al 31 ottobre per farlo (la pubblicazione dell’aliquota ufficiale 2020 è avvvenuta sul sito del Dipartimento delle Finanze il 19 novembre 2020).
 Quindi: 1) se l'aliquota è la stessa (ed è cosi nel 99% dei casi) fino a giugno del 2021 non è necessario fare nulla;
2) se l'aliquota invece non è la stessa è necessario calcolare e pagare la differenza. È infatti difficile il caso che si vada a credito perché vorrebbe dire che il Comune ha abbassato l'aliquota.
Come si controlla se l'aliquota è lastessa:
1) si va sul sito del ministero e si legge la delibera comunale;

2) se invece la lettura della delibera risultasse complessa è possibile utilizzare il calcolatore Imu del Sole 24 Ore .
Ecco le istruzioni: 3) cliccare su Calcolo IMU + TASI; nella schermata che si apre inserisci il nome del Comune; 4) a questo punto si apre un menu a tendina; alla voce “Tipologia immobile” bisogna flaggare, per una seconda casa, su “Altri immobili”; 5) inserire la rendita catastale; 6) inserire l'aliquota del proprio Comune; in genere, nel calcolatore del Sole 24 Ore è presente l'aliquota aggiornata, ma se si vuole verificare la situazione è necessario posizionarsi all'inizio della pagina del calcolatore, dove compare la scritta ” Vuoi consultare le informazioni relative al tuo Comune?“; fare click sulla scritta e controllare anche qui la delibera Imu-Tasi 2019 e qual è l'aliquota; 7) inserire infine la quota di possesso, i mesi di possesso e gli altri dati richiesti. A questo puntosi ottiene l'imposta dalla base o valore imponibile calcolata in automatico.

CASO B: A GIUGNO È STATO PAGATO SOLO L'ACCONTO
Il percorso è identico al controllo dell'aliquota del CASO A. Nella stragrande maggioranza dei casi si paga quanto pagato a giugno, quindi è sufficiente replicare l'F24 barrando saldo al posto di acconto. In ogni caso va fatta la verifica andando a controllare se è cambiata l’aliquota sul sito del Dipartimento delle finanz e.

CASO C: CASA COMPRATA NEL CORSO DELL'ANNO
I calcoli vanno rifatti comunque: il calcolatore Imu ne tiene conto considerando i mesi di possesso se in quel mese la casa è stata posseduta per almeno 15 giorni (articolo 9 Dlgs 23/11). Se la casa è stata comprata prima del 16 giugno, ed è stato versato un acconto, il 16 dicembre si pagherà per tutto questo secondo semestre. Se la casa è stata acquistata dopo il 15 giugno, si pagherà solo il secondo semestre, a saldo.

Come e dove si paga l'Imu
L'F24 si può compilare online sul sito della propria banca o si può pagare in versione cartacea in posta o in banca. Oppure con bollettino postale allo sportello o sul sito di Poste italiane.

E. Bronzo/S. Fossati - 07 dicembre 2020 – tratto da sole24ore.com

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