Uno dei grandi limiti del mondo professionale nostrano riguarda la preponderante presenza di studi piccoli, spesso composti da un unico professionista. I tentativi fatti fino ad oggi per spingere le aggregazioni professionali non hanno ottenuto risultati significativi, nonostante i dati dimostrino che il guadagno per chi lavora presso uno studio grande e strutturato è sostanzialmente più alto.

Per cercare di invertire questa tendenza è stata presentata l’11 aprile dall’onorevole Jacopo Morrone (Lega) una proposta di legge per migliorare e rendere più appetibile il contratto di rete tra i professionisti organizzati in Albi, Ordini e Collegi, con l’obiettivo di «incentivare le aggregazioni tra professionisti, e accrescere, individualmente e collettivamente, la capacità innovativa e la competitività sul mercato» (si legge nell’articolo 1 della proposta).

Una tipologia di collaborazione che potrebbe rivelarsi vincente per le professioni perché consente di mantenere l’indipendenza dei partecipanti che, in ambiti diversi della rete cui appartengono, mantengono intatta l’autonomia, decisionale e strategica del proprio studio.

In base alle norme attuali le reti pure tra professionisti possono essere costituite, ma al momento non esiste una previsione che ne consenta la pubblicità. La proposta di legge appena presentata introduce una disciplina normativa ad hoc per il contratto di rete tra professionisti, prevede che la pubblicità sull’esistenza della rete venga fatta attraverso gli Albi professionali, introduce la possibilità per la rete di avere soggettività giuridica (ora preclusa) ed estende alla rete l’applicazione del regime forfettario.

Soddisfatta l’Aiga, l’Associazione italiana giovani avvocati. «È oramai un dato di fatto - dichiara il presidente Aiga Carlo Foglieni - che negli ultimi decenni lo studio monoprofessionale, caratterizzato dalla figura unica del titolare di studio, sia entrato in crisi» tra le cause la crescente competitività e la richiesta di servizi sempre più complessi . In tale contesto, secondo Foglieni «discende la necessità per gli avvocati di oggi e di domani di aggregarsi, anche con altri professionisti, specializzandosi, innovando e aggregandosi in studi multiprofessionali».

Federica Micardi - 11 aprile 2024 – tratto da sole24ore.com

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