Aumento del tetto di spesa per il personale sanitario, stretta ai medici gettonisti, vaccini e nuovi servizi nelle farmacie e monte ore più alto per l’utilizzo degli specializzandi. Queste le principali misure in tema di personale contenute nel decreto-legge per la riduzione delle liste di attesa, che dovrebbe essere presentato in Consiglio dei ministri il prossimo 3 giugno. Si tratta della riforma più volte annunciata negli ultimi mesi dal ministro della salute Orazio Schillaci, che porterà alla costituzione del Sistema nazionale delle liste di attesa (Singla) e del Piano nazionale delle liste d’attesa (Pingla), dei Centri unici di prenotazione (Cup) regionali e provinciali e di quattro classi di priorità, con relative tempistiche, per le prestazioni da erogare.

Tetto di spesa e tariffe

Più risorse, quindi, per il personale sanitario. L’articolo 11 della bozza stabilisce che «i valori della spesa per il personale del Ssn sono incrementati, per l’anno 2024, del 25% dell’incremento del fondo sanitario regionale rispetto all’esercizio precedente». A partire dal 2025, la spesa sarà determinata sulla base di quanto stabilito dal dm 24 gennaio 2023. In tema di tariffe, invece, l’articolo 12 consentirà alle regioni di utilizzare le misure stanziate dall’ultima manovra per incrementare la tariffa oraria di prestazioni aggiuntive del personale, potendo coinvolgere anche le strutture private accreditate in deroga alla normativa vigente. Sempre per «garantire la completa attuazione dei piani per il recupero delle liste d’attesa», l’articolo 13 consente agli enti e alle aziende del Ssn di avvalersi degli specialisti ambulatoriali interni, già in servizio a tempo indeterminato, la cui tariffa oraria potrà essere incrementata fino a 100 euro lordi.

Specializzandi e gettonisti

Diventerà più alto, come detto, il monte ore che gli specializzandi potranno impiegare come liberi professionisti nel Ssn; si passerà dalle attuali otto ore settimanali fino a un massimo di 12 ore. I gettonisti, invece, sono testualmente citati all’articolo 15: «al fine di ridurre le liste di attesa, di contrastare il fenomeno dei cosiddetti gettonisti e di reinternalizzare i servizi sanitari affidati a cooperative», viene concesso ad enti e aziende del Ssn di «reclutare il personale del comparto e della dirigenza medica e sanitaria nonché delle professioni sanitarie attraverso forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, in deroga all’articolo 7, comma 6, del dlgs 165/2021».

Vaccini in farmacia

Aumenteranno anche i servizi erogabili in farmacia. L’articolo 17 stabilisce infatti che sarà possibile la somministrazione presso le farmacie, da parte di farmacisti opportunamente formati, anche a seguito del superamento di un corso abilitante e di successivi aggiornamenti, di «vaccini individuati dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale nei confronti dei soggetti di età non inferiore a dodici anni», nonché «l’effettuazione di test diagnostici che prevedono il prelevamento del campione biologico a livello nasale, salivare o orofaringeo». A questo si aggiunge anche il Pcr, visto che sarà possibile «l’effettuazione dei test diagnostici per il contrasto all’antibiotico-resistenza, a supporto del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta ai fini dell’appropriatezza prescrittiva».

Le fasce di priorità

Oltre alle misure sul personale, il decreto introduce ulteriori novità per le liste d’attesa. Detto del Singla e del Pingla, verrà introdotta anche una Carta dei diritti dei cittadini in materia di prestazioni sanitarie e una sezione sul sito del ministero per le segnalazioni dei casi critici. L’articolo 2 individua quattro fasce di priorità per gli interventi: classe U (Urgente), entro 72 ore dalla richiesta di prestazione; classe B (Breve attesa) entro 10 giorni; classe D (Differita) entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici della prenotazione; classe P (Programmabile) entro 120 giorni dalla prenotazione.

Michele Damiani - 25 maggio 2024 – tratto da Italia Oggi

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