Pari e patta tra voluntary disclosure bis e rottamazione delle cartelle: i 3,1 miliardi di euro in meno, rispetto al 2016, incassati dall’erario lo scorso anno a seguito della riedizione della collaborazione volontaria sono stati più che compensati dalla definizione agevolata dei ruoli (+3,3 miliardi), lasciando sostanzialmente invariato il gettito. A fare la differenza è stata perciò l’Iva, che grazie ai 5,2 miliardi di euro incamerati in più ha consentito al bilancio pubblico di acquisire entrate tributarie per 455,7 miliardi di euro, in crescita dell’1% rispetto ai 451 miliardi del 2016. A spingere l’imposta sul valore aggiunto ci sono sia la ripresa dei consumi nazionali (+1,1%) sia i nuovi adempimenti anti-evasione, tra i quali la comunicazione periodica delle liquidazioni Iva e l’ampliamento soggettivo dello split payment. Escludendo il gettito una tantum da voluntary, l’incremento è dell’1,7%. È quanto evidenzia il Dipartimento delle finanze, che ha pubblicato ieri il bollettino annuale sulle entrate del 2017.

06 marzo 2018 – tratto da Italia Oggi

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