Una nuova finestra per aderire alla rottamazione delle cartelle. In un arco temporale limitato: un mese tra ottobre e novembre 2019. È l’ipotesi allo studio del Governo annunciata giovedì dal sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci, durante la presentazione delle adesioni alle sanatorie suoi ruoli scadute lo scorso 30 aprile insieme ai colleghi di partito della Lega, il viceministro all’Economia Massimo Garavaglia e il vicepresidente della commissione Finanze della Camera Alberto Gusmeroli.

Un’ipotesi destinata a trovare posto in un emendamento al decreto Crescita incardinato proprio ieri all’esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

Una riapertura dei termini su cui il sottosegretario leghista ha già fissato un perimetro. In primo luogo, non ci sarà nessuna estensione ai carichi affidati alla riscossione nel 2018: detto in altri termini saranno rottamabili le cartelle consegnate dagli enti impositori tra il 2000 e il 2017. Inoltre, il numero delle rate non sarà di 18 e spalmato su cinque anni come per chi ha aderito entro il 30 aprile ma il piano di ammortamento del debito potrebbe essere ridotto tra quattro anni e quattro anni e sei mesi.

Infine, come ha anticipato sempre Bitonci, si sta studiando un meccanismo per evitare che siano attivate procedure esecutive nei confronti dei contribuenti morosi che vorranno sfruttare la nuova finestra. Con la presentazione dell’istanza, infatti, i nuovi pignoramenti non potranno essere eseguiti.

Resta, invece, da approfondire il dossier sulla riapertura anche del saldo e stralcio, che ha raccolto 277.621 adesioni su cui pende ancora la verifica sulla presenza dei requisiti d’accesso e in particolar modo l’Isee fino a 20mila euro per attestare la difficoltà economica. Per la misura in questione occorre verificare le coperture necessarie anche perché nell’ultima legge di Bilancio dalla sanatoria è atteso un saldo negativo stimato su cinque anni pari a poco meno di mezzo miliardo di euro.

Dal canto suo, il viceministro Garavaglia ha rimarcato che si sta rivelando vincente la strategia della Lega di puntare sulla pace fiscale non solo per far cassa ma per rispondere alle esigenze dei contribuenti.

A spingere quasi 1,5 milioni di soggetti ad aderire alla rottamazione (nel dato sono già sommate le 200mila istanze via Pec e via posta ancora in lavorazione) sia stato il maggior arco temporale per pagare e il meccanismo semplificato.

La stretta correlazione tra pace fiscale e semplificazione è stata evidenziata anche da Alberto Gusmeroli, il quale ha annunciato il possibile via libera dell’Aula di Montecitorio già martedì della prossima settimana alla proposta di legge taglia-adempimenti tributari (atto Camera 1074).

A completare il quadro sulle sanatorie già chiuse della pace fiscale, Bitonci ha ricordato che sono 5 milioni di contribuenti su una platea di 12 che si son visti cancellare in automatico le mini-cartelle fino a mille euro, anche quelle con i carichi dell’Inps. Restano fuori (almeno al momento) quelle contenenti i crediti vantati fino a mille euro dalle Casse di previdenza.

M.Mobili/G.Parente - 10 maggio 2019 – tratto da sole24ore.com

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