Il Tribunale di Firenze, primo in Italia, ha attivato una web tv per comunicare con i cittadini. L'iniziativa è stata presentata oggi dalla presidente del Tribunale Marilena Rizzo, dal presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi, e dal presidente degli avvocati di Firenze Sergio Paparo. La web tv è accessibile dal sito istituzionale del tribunale ed è divisa in sette macroaree: “Dentro il tribunale”, che farà conoscere ai cittadini i servizi e gli aspetti organizzativi; “In primo piano”, su innovazioni e nuovi progetti; “Il Tribunale e la città”; “Formazione ed educazione alla legalità”; “Processo civile telematico”; “Processo penale telematico”; “La mediazione”, realizzata insieme alla Cciaa di Firenze. «Anche se una buona comunicazione non può risolvere gli annosi problemi che affliggono il sistema giustizia - sostiene Rizzo - certamente può far conoscere meglio i meccanismi di funzionamento degli uffici giudiziari e creare le condizioni per un avvicinamento dei cittadini agli stessi, quali luoghi di tutela e garanzia dei diritti».

«Spesso la giustizia viene tratteggiata per i lati negativi, per le cose che non funzionano - afferma Rizzo nel video di presentazione dell’iniziativa - ma i cittadini non sanno veramente in che cosa consistano gli uffici e quali sono i servizi che rendono. Noi intendiamo avvicinare i cittadini alla giustizia e al tribunale, che è un servizio per loro e che loro devono conoscere. Il lavoro di tutti i giorni di tante persone professionalmente veramente attrezzate e in gambissima, molto dedite al lavoro e all’amministrazione non fa notizia ma è quello che fa funzionare le istituzioni e fa camminare l’Italia. Io vorrei dare un volto e una voce a queste persone che tutti i giorni lavorano. Sono fermamente convinta che se il cittadino conoscerà cosa veramente significa vivere e lavorare nel mondo della giustizia, se conoscerà quali forze e quali persone lavorano in questo ambiente, se conoscerà quali servizi così importanti rendiamo , inevitabilmente ci guarderà con un occhio diverso».

Marco Libelli - 25 maggio 2017 – tratto da sole24ore.com

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