Compro oro osservati speciali: a metterli sotto la lente è un decreto legislativo approvato ieri in via definitiva dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento introduce una disciplina ad hoc che consente di monitorare il settore dei compro oro e di censirne il numero e la tipologia. «La finalità - si legge nel documento del consiglio dei ministri - è quella di contrastare sempre più efficacemente le attività criminali e i rischi di riciclaggio riconducibili alle attività di compravendita di oro e oggetti preziosi non praticate da operatori professionali».

Ad oggi non ci sono regolamentazioni particolari per l’apertura di un negozio di compro oro: è sufficiente ottenere una licenza per il commercio di oggetti preziosi. Il cittadino che vuole vendere oggetti di valore a un negozio di compro oro deve solamente esibire un documento di identità, senza dover certificare la provenienza di tali oggetti.

La nuova normativa, invece, impone ai titolari dei compro oro una serie di adempimenti per rendere tracciabile la compravendita e la permuta di oggetti preziosi.
In particolare il decreto prevede:

• l’istituzione di un registro degli operatori compro oro professionali per i quali il possesso della licenza di pubblica sicurezza costituisce requisito indispensabile;

“Il negoziante deve conservare due fotografie del gioiello ”

• l’obbligo per gli operatori professionali in oro, diversi dalle banche, di iscrizione nel suddetto registro per lo svolgimento dell’attività;
• la previsione di specifici obblighi di identificazione del cliente e di descrizione, anche mediante documentazione fotografica, dell’oggetto prezioso scambiato;
• la piena tracciabilità delle operazioni di acquisto e vendita dell’oro. I compro oro sono obbligati a dotarsi di un conto corrente dedicato alle transazioni finanziarie eseguite in occasione di tali operazioni;
• la previsione di sanzioni, con particolare riferimento all’esercizio abusivo dell'attività (ad esempio in caso di mancata iscrizione nel registro).

Con il decreto legislativo è stata inoltre abbassata da 1.000 a 500 euro la soglia per l’uso del contante per le attività del settore ed è stato introdotto l’obbligo per il negoziante di annotare l’eventuale cessione dell’oggetto a fonderie e di conservare due fotografie dell’oggetto prezioso che viene acquisito.

Francesca Milano - 25 maggio 2017 – tratto da sole24ore.com

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