Sblocco degli arretrati e via libera agli incrementi stipendiali per i medici di famiglia. Possibilità di assegnare incarichi di medico di famiglia a chi ancora sta frequentando il corso di formazione. Possibilità per i medici del 118 che, per questioni emergenziali, sono incaricati in assenza di requisiti di potersi mettere in regola con la formazione, coprendo in questo modo la mancanza di professionisti nell'area della medicina di urgenza-emergenza. E ancora regole chiare per attuare le norme introdotte dai dl Semplificazione e dl Calabria. Fa passi avanti il rinnovo della convenzione della medicina generale. Dopo l'accordo sottoscritto nei primi giorni di agosto, si sono riunite in sede di trattativa nazionale la Sisac (Struttura interregionale sanitari convenzionati, che rappresenta la delegazione di parte pubblica per il rinnovo degli accordi riguardanti il personale sanitario a rapporto convenzionale) e le organizzazioni sindacali rappresentative di settore: al termine dell'incontro le parti hanno siglato il verbale di preintesa inerente l'accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con medici di medicina generale. Con l'entrata in vigore dell'accordo che ne scaturirà dunque, spiega una nota, «troverà riscontro nella contrattazione di settore la possibilità di affidare incarichi ai medici iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale. Le modalità di affidamento di tali incarichi, la loro regolamentazione e i criteri retributivi, vengono dettagliati nelle nuove clausole contrattuali introdotte nel testo negoziale vigente (Acn 23 marzo 2005 e Smi). Esse resteranno in vigore, come disposto dalle leggi, fino al 31 dicembre 2021».

Le reazioni

«Sono stati fatti passi avanti su arretrati, accesso alla professione per i giovani professionisti e medici del 118», afferma in una nota Pina Onotri, segretario generale del Sindacato medici italiani (Smi). «Finalmente i medici riescono a recuperare tutti gli arretrati della vacatio contrattuale e si aprono le porte ai giovani medici per un più facile e veloce accesso alla professione nelle regioni dove si registra carenza dei medici». «Fimmg c'è e sarà impegnata a chiudere entro l'anno un accordo collettivo nazionale di contenuti per la medicina generale e continuerà a chiedere una finanziaria che ci dia gli strumenti», fa eco su Twitter il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale, Silvestro Scotti. «Chiusa la partita degli arretrati e degli incrementi a tutto il 2019 (per un totale di 88 milioni di euro), e ottenuta formalmente la possibilità di inserimento nella medicina generale dei medici in formazione secondo un percorso tracciato dall'Acn non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione per il risultato raggiunto». «Andiamo avanti così. È una buona notizia per il Servizio sanitario nazionale», dichiara Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle regioni, «che si sia sottoscritto con i sindacati un'intesa sulla medicina generale. È un importante passo in avanti nella direzione di una rapida conclusione della trattativa in corso per il rinnovo dell'Accordo collettivo nazionale, che segnerà un importante cambiamento nel settore dell'assistenza territoriale, riconoscendo il giusto ruolo ai medici di medicina generale. Lavoriamo ad un piano di riorganizzazione e sviluppo della sanità territoriale, prevedendo una forte integrazione con tutti i settori della medicina convenzionata. L'aumento di produttività dei servizi sanitari pubblici è il nostro primario obiettivo». Partirà ora una maratona di incontri per chiudere il contratto prima della fine dell'anno.

07 settembre 2019 – tratto da Italia Oggi

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