Dai vestiti agli accessori, articoli tecnologici, attrezzature per bambini, ma anche mobili, auto e libri, comprare oggetti di seconda mano è un buon modo per risparmiare. D’altro canto vendere ciò che non si usa più consente di guadagnare qualche soldo e di liberare spazio in casa. Non per nulla, si tratta di un’abitudine che sta crescendo in Italia, anche grazie alla maggiore attenzione allo spreco e all’atteggiamento positivo che le persone hanno verso il riciclo. Un fenomeno, questo, che è stato agevolato negli ultimi anni dai mezzi digitali che mettono in contatto in modo veloce e semplice la domanda e l’offerta: sono diverse infatti le piattaforme su cui è possibile pubblicare annunci per proporre il proprio usato e acquistare (o in alcuni casi barattare) quello degli altri.

Il mercato dell’usato. Il settore dell’usato è in crescita in Italia, generando nel 2016 un impatto di 19 miliardi di euro (un miliardo in più rispetto al 2015) pari all’1,1% del pil del paese. Secondo l’Osservatorio 2016 Second hand economy condotto da Doxa per Subito, il 33% di chi non ha mai acquistato o venduto oggetti di seconda mano è propenso a farlo, in crescita del 5% rispetto al 2015. Tra chi lo fa già, il 53% degli acquirenti dichiara di aver comprato almeno una volta ogni 6 mesi (+10%), così come il 48% dei venditori. Inoltre, risulta in calo la fascia di popolazione che non ha mai acquistato usato perché preferisce comprare oggetti nuovi (il 45% l’anno scorso contro un 53% del 2015) e che non ha mai venduto perché si dichiara particolarmente legata ai propri beni.
Online l’economia di seconda mano vale 7,1 miliardi di euro (300 milioni in più rispetto al 2015) trainata dal settore dei motori (5 miliardi di euro), e seguita da articoli per la casa e la persona (984 milioni), elettronica (647 milioni) e sport e hobby (465 milioni). Il 15% della popolazione italiana compra o vende on-line, attività che consente di guadagnare (o risparmiare) in media 900 euro all’anno. Il web viene scelto perché è il canale più veloce (lo pensa il 66% degli interpellati, in aumento del 6%): internet ha infatti reso l’economia di seconda mano più accessibile e ampia (secondo il 68%), offrendo la possibilità di trovare facilmente ciò che si cerca (per il 58%) e di fare buoni affari (50%). L’atteggiamento degli italiani nei confronti del mondo dell’usato è positivo: è ritenuto un modo per favorire il riuso e lo sviluppo della sostenibilità ambientale (60%), un modo intelligente di fare economia (48%) e infine un’opportunità per acquistare oggetti unici e vintage (44%). Chi compra di seconda mano dichiara infatti di considerarla una scelta consapevole (secondo il 58%), oltre che utile a risparmiare.
I siti dedicati all’usato. Sono diverse le piattaforme, utilizzabili anche da dispositivi mobili, che mettono in contatto domanda e offerta, consentendo di pubblicare inserzioni per vendere oggetti usati, che poi, una volta concluso l’affare, possono essere spediti oppure ritirati o consegnati di persona con vari metodi di pagamento (elettronico per esempio con PayPal, bonifico, oppure in contrassegno o in contanti di persona).

Irene Greguoli Venini - 18 aprile 2017 – tratto da Italia Oggi

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