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Dalla prima rottamazione delle cartelle, allo scadere della quarta rata, oltre 7,5 miliardi di euro sono entrati nelle casse dello Stato. Per l'esito definitivo occorre però aspettare l'ultima rata, ma già così sono state superate le stime della relazione tecnica, che si fermava a 7,2 miliardi. Lo si legge su Fiscooggi, la rivista telematica delle Entrate. I dati confermano sostanzialmente quanto anticipato da ItaliaOggi del 14 agosto scorso. Aggiungendo a quanto incassato nel 2017 i versamenti della quarta rata scaduta lo scorso 31 luglio, fino a oggi, per la definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo, prevista dal decreto legge 193/2016, sono dunque confluiti nelle casse dello Stato oltre 7,5 miliardi di euro. Nel dettaglio, 6,5 miliardi sono arrivati con le prime tre rate versate nel 2017 e 1,03 miliardi dall'ultimo versamento effettuato alla fine di luglio. Per l'importo definitivo, occorre aspettare il prossimo 30 settembre, termine entro cui dovrà essere versata la quinta e ultima quota della «prima rottamazione» (essendo domenica, la scadenza slitta automaticamente a lunedì 1° ottobre).
Il risultato, comunque, rileva l'Agenzia, già da ora supera le aspettative. Infatti, il dato previsionale, contenuto nella relazione tecnica che accompagnava la norma, calcolava in 5,1 miliardi di euro il traguardo 2017 (70% delle somme dovute) e prevedeva per le due rate 2018 (pari al 30% del totale), 2,1 miliardi di euro, per un gettito complessivo di 7,2 miliardi. Il 31 luglio sono scaduti i termini anche per il pagamento della prima rata della «rottamazione bis» introdotta dal dl 148/2017, che ha esteso la definizione agevolata anche ai debiti affidati alla riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017.
Per questa seconda chance di «riappacificazione», sono stati previsti pagamenti più articolati. E così, dell'importo complessivo incassato allo scadere del primo appuntamento (31 luglio 2018), pari a 435 milioni di euro, il 24% (circa 106 milioni) va attribuito a contribuenti che hanno optato per il versamento in un'unica soluzione, mentre 135 milioni sono da riferire a chi ha anticipato il pagamento di rate con scadenze successive al mese di luglio 2018. Le prossime tre quote riguardanti la rottamazione bis per i carichi gennaio-settembre 2017 scadranno, rispettivamente, nei prossimi mesi di settembre, ottobre e novembre, mentre il versamento della quinta e ultima rata dovrà essere effettuato entro il 28 febbraio 2019. Invece, per i debiti 2000-2016 non rientrati nella prima definizione agevolata ma «recuperati» con la seconda, il pagamento andrà eseguito in un'unica soluzione o in un massimo di tre rate: le prime due (per un importo complessivo pari all'80% delle somme dovute) con scadenza fissata, rispettivamente, a ottobre e novembre 2018; la terza e ultima (per il restante 20%), a febbraio 2019.

24 agosto 2018 – tratto da Italia Oggi

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