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L'Ocse ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita del pil italiano, stimato in espansione dello 0,6% nel 2015 e dell'1% nel 2016. Sono i dati contenunti nell'Interim Economic Outlook dell'organizzazione di Parigi. Nell'Economic Outlook dello scorso novembre il pil italiano era stimato in crescita dello 0,8% nel 2015 e dell'1,4% nel 2016. Invariata la previsione di una crescita dell'1,4% nel 2017. Sull'economia globale il taglio è stato di 0,3 punti, al +3%.
Intanto, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, il presidente della Corte dei conti, Raffaele Squitieri, è intervenuto sulla situazione economica dell'Italia. "Il quadro è cambiato, piuttosto bruscamente, fin dall'estate scorsa, generando nuovamente incertezza sul futuro. Un'incertezza che si è accentuata in queste ultime settimane per i timori del ripetersi di scenari, che sembravano superati, di forte tensioni sui mercati finanziari", ha detto Squitieri, evidenziando come "pur nella rassicurante acquisizione di un'economia italiana ormai uscita dalla recessione connessa alla crisi del debito sovrano, le vicende più recenti confermano il permanere di un quadro ad alto contenuto di incertezza, soprattutto avendo riguardo allo scenario internazionale".
"Bassa crescita del prodotto e inflazione ai minimi storici - ha spiegato il presidente della Corte dei conti - rappresenterebbero una combinazione particolarmente sfavorevole, soprattuto per i Paesi, come il nostro, impegnati in un difficile percorso di convergenza verso un riequilibrio dei conti e di riduzione del debito pubblico". "In una fase così delicata per il nostro Paese è fondamentale fornire impulso alla crescita economica e all'occupazione, pur nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica", ha aggiunto. "L'impianto generale e gli orientamenti operativi che emergono dalla Legge di stabilità per il 2016 vanno in questa direzione. Ma altrettanto importante - ha sottolineato Squitieri - è che l'azione di tutte le Istituzioni sia indirizzata a volgere in positivo le aspettative degli operatori, rinsaldando la fiducia nello Stato e la credibilità del Paese".

La spending review?
Un parziale insuccesso. La spending review finora è stata un "parziale insuccesso", con l'effetto di ridurre i servizi ai cittadini. "Il contributo al contenimento della spesa - ha detto Squitieri - non è più solo riconducibile a effettivi interventi di razionalizzazione e di efficientamento di strutture e servizi, quanto piuttosto a operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività".
 "Per i prossimi anni il profilo programmatico di riequilibrio della finanza pubblica resta impegnativo. Esso, dunque ripropone con forza la tematica della spending review", ha detto Squitieri, mettendo in evidenza come "i risultati conseguiti, che sono importanti a livello di dati aggregati, nascondono i segni della rigidità e delle difficoltà incontrate nelle scelte delle modalità di contenimento della spesa". In particolare, Squitieri ha posto l'accento sul fatto che "il contributo al contenimento della spesa non è più solo riconducibile a effettivi interventi di razionalizzazione e di efficientamento di strutture e servizi, quanto, piuttosto, a operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività".
"Nei prossimi anni i margini di risparmio dal lato delle spese potrebbero rilevarsi limitati, anche in considerazione dei risultati importanti già conseguiti dopo l'avvio della crisi economica internazionale - ha concluso -. Ciò, va ribadito, in un quadro prospettico di finanza pubblica che impone ancora di trovare spazi per correzioni non marginali della spesa, anche allo scopo di consentire di affrontare la questione complessa del carico fiscale".

Ricalcolo Iva, l'Italia recupererà 90 mln.
L'Italia recupererà circa 90 milioni di euro, a beneficio dei conti pubblici, con il via libera della commissione Ue alla richiesta di ridefinire i metodi di calcolo sui rimborsi per determinare la "risorsa propria Iva" dovuta all'Europa.  "Nel corso del 2015 - ha spiegato Squitieri - la Corte ha portato a termine un audit condotto in accordo con il ministero dell'economia che ha riguardato la metodologia di calcolo di rimborsi e compensazioni ai fini della determinazione della risorsa propria Iva dovuta all'Europa dall'Italia. La soluzione metodologica prospettata dalla Corte, accolta dalla commissione europea, comporterà un recupero di risorse di importo prevedibilmente significativo".

18 febbraio 2016 – tratto da Italia Oggi

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