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Oltre 25mila nuove partite Iva aperte nel mese di dicembre 2016, di cui il 56% da persone fisiche. E una su cinque è stata aperta da un cittadino nato all’estero. Sono questi i dati resi noti dal ministero dell’Economia nel report mensile. I numeri di dicembre non sono confrontabili con il corrispondente mese del 2015, che aveva registrato un incremento di aperture conseguente all’opzione, aperta fino al 31 dicembre 2015, tra il nuovo regime fiscale cosiddetto “forfetario” e il preesistente “regime di vantaggio'' che è stato soppresso a partire da gennaio 2016.

Tale circostanza ha determinato che alcuni contribuenti in procinto di avviare attività, scegliendo di aderire al vecchio regime, hanno contribuito a accrescere il flusso delle nuove aperture del mese di dicembre 2015.

La distribuzione per natura giuridica mostra che circa il 56% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 34,7% da società di capitali, l’8,2% da società di persone; la quota dei “non residenti” e “altre forme giuridiche” rappresenta complessivamente circa l’1% del totale degli avviamenti.

“Il 63% delle nuove partite Iva è formato da uomini”

A livello territoriale il Nord è l’area dove si aprono più posizioni Iva (il 44,1%), seguito poi dal Sud e isole (32,6%) e dal Centro (23,1%).

La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio continua a registrare il maggior numero di avviamenti di partite Iva (il 25,3% del totale), seguito dai settori dell’agricoltura (12%) e degli alloggi e ristorazione (10,7%).

Il 63% delle partite Iva aperte da persone fisiche appartiene a uomini, mentre il 42,6% è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 35,8% da soggetti nella classe 36-50 anni.

Francesca Milano - 10 febbraio 2017 – tratto da sole24ore.com

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