«È doveroso passare da uno stato di paura nei confronti dell'amministrazione finanziaria a uno stato di certezza di diritto e fiducia, basato sulla buona fede e sulla reciproca collaborazione fra le parti», ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, durante un'audizione in commissione Finanze al Senato, spiegando che quando si parla di pace fiscale non si intende «varare nuovi condoni», ma si vuole che il fisco sia «amico dei contribuenti». «Un fisco vicino alle esigenze del contribuente - aggiunge Tria - è un fisco che ha a cuore accanto alla riscossione anche il suo presupposto: la produzione del reddito, la ricchezza e i consumi, in ultima analisi il benessere e la crescita del Paese". Tra i capitoli affrontati dal titolare del dicastero di via XX Settembre, anche quello della e-fattura. La fatturazione elettronica entrerà in vigore il prossimo primo gennaio e «deve essere chiaro che la data di introduzione non subirà modifiche», ha assicurato Tria. La fatturazione, ricorda, costituirà un obbligo generalizzato non solo per le cessioni nei confronti della Pubblica amministrazione ma anche per le cessioni fra privati, conseguentemente verrà abrogato lo strumento detto 'spesometro' in coerenza con il contratto di governo». Il ministero dell'Economia, ha aggiunto Tria, «ha avviato una task force per analizzare i profili di gettito in vista della definizione della flat tax in un quadro coerente di politica fiscale e in armonia con i principi costituzionali di progressivita' che l'attuale sistema Irpef fatica a garantire. La flat tax è centrale nella definizione di un clima favorevole alla crescita e capace di attrarre capitali internazionali». Tria ha anche risposto sul tema delle banche di credito cooperativo: concedere una "moratoria generale" sulla riforma delle Bcc "significa abolire la riforma, significa azzerare una riforma a cui ha aderito la stragrande maggioranza" del settore, ha sottolineato il ministro sollecitato al riguardo dalla Commissione Finanze del Senato. Il governo "è pronto ad affrontare alcuni ritocchi necessari", ma una moratoria dell'intero pacchetto è "perlomeno complicata, va considerata con molto senso di responsabilità", anche perché la richiesta, ha aggiunto, "non mi sembra provenga dalla maggioranza del credito cooperativo".

17 luglio 2017 – tratto da Italia Oggi

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