Per ora lo sciopero dei gestori di carburanti inizialmente previsto per il 17 luglio è stato scongiurato, ma la partita resta aperta. Il Mef con una nota di ieri indirizzata ai presidenti di Faib, Fegica e Figisc ha convocato il tavolo con le Associazioni dei gestori per il prossimo 23 luglio. La goccia che ha fatto traboccare il vaso l’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi per chi ha un fatturato superiore a 400mila euro. I gestori di impianti di benzina chiedono che dal “fatturato” vengano scorporate le accise e l’Iva, che ne rappresentano una cospiqua parte, e segnalano come per loro, che hanno tantissime transazioni di importi contenuti la fattura elettronica e l’obbligo dei corrispettivi pesano notevolmente.

La categoria, con un comunicato pubblicato sul sito della Fiab, ha chiarito in diverse occasioni che è orientata «ad operare con assoluta convinzione per contrastare l’illegalità, ma questo non può risolversi sempre in nuovi costi scaricati sui gestori connessi agli oneri, normativi ed amministrativi, relativi alla strumentazione di contrasto, circa 20 milioni negli ultimi 6 mesi, mentre rimane sullo sfondo la grande questione della permanente violazione normativa costituita dall'abusivismo contrattuale, praticato a piene mani nel settore, su circa il 60% dei 22 mila impianti, nell'indifferenza della filiera e delle istituzioni, a fronte del susseguirsi di sentenze che condannano il fenomeno che può definirsi come caporalato petrolifero»; un fenomeno che vale 200 milioni l’anno di mancato gettito contributivo.

Per vedere se l’impegno assunto ieri dal Sottosegretario Alessio Mattia Villarosa (M5S) a nome del Governo per affrontare i tempi che il settore si trascina da tempo porterà dei frutti bisognerà aspettare, almeno la prossima settimana.

Federica Micardi - 15 luglio 2019 – tratto da sole24ore.com

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