Un tesoretto di ben 100 milioni di euro a disposizione delle imprese che possono chiedere un contributo fino a seimila euro per ogni nuova assunzione di lavoratori disoccupati, precari o socialmente svantaggiati. Un tesoretto poco noto, ma continuamente alimentato dal Fondo per lo Sviluppo economico nazionale. A renderlo noto è il direttore generale del Fondo, Massimiliano Verona. «Per accedere al contributo – spiega – non c'è un termine prefissato, perché operiamo “a sportello”, ed esaminiamo le domande fino ad esaurimento delle risorse disponibili».

Fondo istituito con capitali privati
Il Fondo è stato istituito con capitali interamente privati – un miliardo di euro – per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia ed è diventato operativo durante il sisma in Emilia Romagna nel 2012. Il bando attualmente aperto, che ha una dotazione di 100 milioni di euro, prevede contributi a fondo perduto per agevolare la stabilizzazione di rapporti di lavoro precari, per l'incremento occupazionale e per l'inclusione sociale. Le modalità per accedere al contributo sono indicate nella delibera 55/Ep emanata dal Consiglio direttivo del Fondo il 28 giugno 2012.

Chi sono i destinatari
I destinatari persone fisiche possono essere: disoccupati, inoccupati esodati e precari (compresi quelli che percepiscono indennità di disoccupazione, invalidità civile, Cig e Cigs); disoccupati, inoccupati esodati e precari che manifestino la propria disponibilità ad operare per un minimo di tre mesi quale volontario civile per la collettività; studenti del quinto anno delle scuole superiori, pubbliche o equiparate, e diplomati negli ultimi tre anni; laureandi degli atenei, pubblici o equiparati, nonché laureati negli ultimi tre anni. Le persone giuridiche che possono accedere al contributo sono invece: Associazioni senza fine di lucro, cooperative sociali ed enti assimilabili per il collocamento di soggetti affidati ai servizi sociali ed altri soggetti a rischio di esclusione sociale; imprese in crisi finanziaria, che non hanno distribuito dividendi, e/o che prevedono esuberi, per la stabilizzazione della forza lavoro; imprese stabili o in crescita, per la creazione di nuovi posti di lavoro.
In tutti i casi è necessario avere sede legale, stabilimento, residenza o domicilio nel territorio nazionale.

L’assunzione tramite agenzia tecnica delegata
Il contributo viene erogato come abbattimento del costo sostenuto dai beneficiari per l'opera prestata dai lavoratori, che però devono essere assunti attraverso una speciale “agenzia tecnica delegata”. Si tratta di agenzie di selezione, di lavoro interinale e così via, che stipulano con il Fondo una apposita convenzione e che effettivamente assumono il lavoratore poi affidato all'azienda beneficiaria. Lo scopo di questo metodo, spiegano al Fondo, è di garantire che il lavoratore venga regolarmente contrattualizzato e retribuito.
I contributi variano da mille a 2mila euro, e costituiscono una “dote” che il lavoratore “porta” all'impresa che lo assume o stabilizza, sempre tramite l'agenzia tecnica delegata dal Fondo. Il contributo arriva a 4mila euro per i lavoratori disponibili a prestare opera volontaria nella Riserva Nazionale Ausiliari Civili creata dallo stesso Fondo Sviluppo nel 2012. Infine, il contributo arriva a 6mila euro se si tratta di lavoratori particolarmente svantaggiati (ex detenuti, tossicodipendenti etc).

Presentare la domanda
Gli interessati possono presentare domanda utilizzando il modello debitamente compilato e sottoscritto e inviato per posta ordinaria al Fondo Sviluppo, via Ludovisi 35 – 00187 Roma o via fax al numero 02/70053778 o alla mail fondo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Pietro Nigro - 21 maggio 2015 – tratto da sole24ore.com

 

 

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