Autocorreggere le proprie comunicazioni al fisco (errori o omissioni), pagare in ritardo: il ravvedimento operoso, modificato dall'ultima legge di Stabilità è pronto ad attutire la situazione dei contribuenti che, se si mettono comunque in regola, evitano di incappare negli accertamenti pagando una piccola penale.

L'Agenzia delle Entrate fornisce in una circolare la spiegazione delle ultime novità introdotte con la manovra. Innanzitutto si chiarisce che il ravvedimento può essere adesso utilizzato fino alla scadenza dei termini previsti per l'accertamento. Grazie alle nuove regole, il fisco punta infatti a ridurre le liti e a premiare i contribuenti più tempestivi nell'autocorrezione, graduando le sanzioni in base al tempo trascorso dalla commissione delle violazioni.

A partire dal primo gennaio i contribuenti possono regolarizzare gli errori e le omissioni eventualmente commesse, beneficiando di una sostanziale riduzione delle sanzioni, graduata in proporzione alla tempestività dell'autocorrezione. Infatti le sanzioni si riducono da un decimo a un quinto del minimo. Per i tributi amministrati dall'Agenzia delle Entrate, il ravvedimento può adesso essere attivato a prescindere dalla circostanza che la violazione sia già stata constatata o che siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di controllo, delle quali il contribuente abbia avuto formale conoscenza. Non possono ravvedersi, invece, i contribuenti ai quali sia stato notificato un atto di liquidazione, di irrogazione delle sanzioni o, in generale, di accertamento o che abbiano ricevuto comunicazioni di irregolarità.

9 giugno 2015 - tratto da sole24ore.com

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