Perde la Naspi chi rifiuta lavoro. Non accettare un’occupazione in luogo distante non più di 50 chilometri dalla propria residenza, infatti, fa decadere dalla prestazione di disoccupazione. Lo stesso se si rifiuta un posto di lavoro raggiungibile in massimo 80 minuti con i mezzi pubblici o se si snobbano le iniziative di politica attiva. Lo precisa l’Inps nella circolare n. 142/2015 di ieri, aggiungendo che la Naspi può cumularsi con i voucher fino a 3mila euro, fino a 8mila con un’eventuale occupazione con contratto intermittente.

La decadenza. La prima novità riguarda l’estensione delle regole sulla condizionabilità dell’erogazione della vecchia indennità di disoccupazione Aspi (previste dalla legge n. 92/2012, la riforma Fornero) alla nuova indennità, Naspi, in vigore dal 1° maggio, in attesa delle specifiche norme che, come stabilito dal dlgs n. 22/2015 (riforma Jobs Act), dovranno arrivare da specifico decreto. Si tratta, in particolare, delle regole sulla decadenza nell’ipotesi di trasferimento del lavoratore ad altra sede, di rifiuto di partecipazione a iniziative di politica attiva e di non accettazione di un’offerta di lavoro congrua. In tali ipotesi, a incidere è l’elemento della "distanza" della sede di lavoro rispetto alla residenza del lavoratore (non oltre 50 chilometri o la sua raggiungibilità in non oltre 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici).

Daniele Circoli – 30 luglio 2015 – tratto da Italia Oggi

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