L’Agenzia delle Entrate muove guerra alle false associazioni non profit. Nel caso specifico delle sagre ferraresi, il non profit si è trasformato in vera e propria attività commerciale, che ha viziato le regole della concorrenza e evaso le regole fiscali. Le multe? Dai 2 ai 180 mila euro, con casi in cui, per ripagare l’intero debito, potrebbero essere necessari oltre due anni di attività. Tali condotte, che hanno interessato anche associazioni sportive a pro loco, violano non solo i presupposti dell’attività senza scopo di lucro, ma penalizzano anche chi opera correttamente sul mercato.

E’ arrivata dall’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna la risposta alle proteste ferraresi scatenatesi sul web relative alle contestazioni fiscali mosse alle sagre locali (rinomate per la gastronomia) e agli enti non commerciali. «L’azione dell’Agenzia delle Entrate» ha argomentato l’amministrazione finanziaria «non è volta certo a penalizzare l’attività delle associazioni che operano genuinamente nel cosiddetto terzo settore, ma a individuare e contrastare le condotte di chi utilizza indebitamente lo schermo del non profit per svolgere vere e proprie attività commerciali, a danno di chi opera correttamente». Le verifiche non profit hanno riguardato quei soggetti che, da selezione preventiva tenuta dalla Direzione provinciale, sono rientrati nella categoria di coloro "a più alto profilo di rischio fiscale". L’Agenzia, nel contrastare il disappunto ferrarese sorto in seguito alle salate multe inferte, ha precisato che le cifre riportate in taluni articoli, oltre ad essere in alcuni casi imprecise, «non distinguono la quota di imposte accertate (il grosso del totale) da quella, generalmente modesta, delle sanzioni». Riguardo al periodo di analisi, inoltre, gli accertamenti oggetto del dibattito sono stati condotti tra il 2012 e il 2014, vale a dire un arco temporale né troppo vicino al presente, né troppo breve da generare fraintendimenti o sovraletture, escludendo quasi totalmente l’analisi sulle condotte del 2015. Commentando infine la protesta di coloro che hanno sostenuto l’eccessiva penalizzazione legata alle multe impartite, le Entrate hanno ricordato che su un totale di 11.837 contribuenti appartenenti alla categoria, i controlli sono ricaduti su un totale di 60, vale a dire sullo 0,51% dei casi.

Gloria Grigolon – 22 agosto 2015 – tratto da Italia Oggi

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