Il fisco premia marchi e brevetti. La detassazione dei redditi derivanti dallo sfruttamento degli «intangibles» sarà pari al 30% nel 2015, al 40% nel 2016 e al 50% dal 2017. L’obiettivo è triplice. Primo, rendere appetibile lo sviluppo e la detenzione in Italia di beni immateriali d’impresa. Secondo, incentivare il rimpatrio dei marchi commerciali «emigrati» all’estero per pagare meno imposte. Terzo, favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo. È pronto il decreto attuativo del patent box, il meccanismo agevolativo introdotto dai commi 37-45 della legge n. 190/2014. Il dm firmato dai ministri dell’economia, Pier Carlo Padoan, e dello sviluppo economico, Federica Guidi, è stato reso noto ieri dal Mef nella sua versione definitiva, inviata alla Corte dei conti per la registrazione e attesa in G.U. nei prossimi giorni.

Il provvedimento fissa l’ambito di applicazione delle misure, i soggetti beneficiari, i criteri per il calcolo degli sgravi e le modalità per l’opzione del regime fiscale agevolato. La scelta di applicare il patent box, che dura cinque anni, è irrevocabile e può essere rinnovata. Il pacchetto attuativo si pone in linea con i principi elaborati in sede Ocse, soprattutto nell’Action 5 del progetto Beps, e con le normative già adottate da Francia, Belgio, Gran Bretagna, Lussemburgo, Olanda e Spagna.

Valerio Stroppa – 29 agosto 2015 – tratto da Italia Oggi

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