Sì alla staffetta generazionale con i costi a carico delle imprese; proseguire sulla strada di tagliare le tasse ad aziende e lavoratori. Questi i capisaldi del "Patto per l'occupazione" per contrastare la disoccupazione giovanile e per dare nuovo slancio all'economia, proposto da Confcooperative in occasione della 39esima assemblea della confederazione, riunita oggi a Roma.
In tema di pensioni, il presidente Maurizio Gardini dice "sì alla staffetta generazionale. I costi? Li paghino le imprese, noi siamo pronti a farlo". Dal palco dell'assemblea annuale, Gardini ha affermato che "contrastare il 36,7% di disoccupazione giovanile è una crociata che nessuno può disertare. Da imprenditore, utilizzerei la flessibilità in uscita per promuovere la staffetta generazionale, al punto da pagare cash e anticipato per 10 anni la differenza tra la pensione piena e quella penalizzata per chi è a un anno dalla pensione. Soluzione che accontenterebbe il lavoratore in uscita, lo Stato in un'ottica di medio lungo periodo e i giovani che darebbero maggiore competitività alle imprese, darebbero una spinta ai consumi, verserebbero le tasse e i contributi previdenziali".
Sul versante del costo del lavoro, secondo il presidente di Confcooperative bisogna "insistere sulla strada della riduzione, più leggero per le imprese e più soldi in tasca ai lavoratori. La strada intrapresa dal Governo è quella giusta. Ha fatto già molto sulla riduzione del cuneo fiscale. Occorre proseguire e ridurre il differenziale tra il costo aziendale e quanto percepisce il lavoratore. Lo scarto è ancora alto. Per chi percepisce un reddito lordo annuale di 16.200 euro il costo aziendale è di 25.400 euro. Differenziale che sale notevolmente con la crescita della retribuzione: con un lordo annuale di 33.900 euro, il costo aziendale annuale è di 52.900".

Dal 2007 creati 48 mila posti. Sono oltre 48.000 i nuovi posti di lavoro creati dalle cooperative tra il 2007 e il 2015 pari al +10,1% rispetto al 2007. Questi i dati diffusi da Confcooperative, secondo cui i numeri "diventano più significativi se rapportati al trend nazionale. Nello stesso periodo nel Paese il numero di occupati si è ridotto del 2,4% passando da 23.048.000 a 22.492.000 (dati Istat al 29 aprile 2016)". Secondo la nota di Confcooperative, inoltre "il 75% degli occupati alle imprese aderenti ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato (nelle grandi cooperative saliamo all’85%)". L'occupazione e la governance delle cooperative poi "si tingono sempre più di rosa. È donna il 60,8% degli occupati", prosegue la nota,sottolineando che anche nella governance "rappresentano il 26,3% rispetto al 16% degli altri modelli d’impresa. Tra i soci le donne sono il 40%".

04/05/2016 – tratto da Italia Oggi

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