Pressione fiscale in discesa al 42,6% nel 2016, in calo di 0,8 punti percentuali rispetto al 2015, mentre al netto del bonus di 80 euro scende al 42,1%. Per il 2017 è atteso un lieve rialzo di circa un decimo di punto percentuale che rimarrà poi costante al 42,7% fino al 2019. Al netto del bonus di 80 euro si attesta al 42,2% fino al 2019.
Un miliardo e mezzo di maggiori incassi dalla lotta all'evasione nel 2016 e 380 milioni da destinare al fondo taglia tasse.
E' quanto prevede la Nota di aggiornamento al Def, che approderà in Aula alla Camera martedì 11 ottobre.
Viene dunque centrato l'obiettivo del miliardo in più di gettito rispetto agli incassi record dello scorso anno.
Dal documento emerge che nel 2015 sono stati realizzati incassi permanenti dalla lotta all'evasione pari a 11,76 miliardi che nel 2016 si attesteranno a 12,14 miliardi. Il governo stima che gli incassi permanenti attesi nel 2016 (12,14 miliardi) siano superiori rispetto alla previsione di cassa di bilancio assestata per l'anno (10,61 miliardi): pertanto le maggiori risorse permanenti saranno pari a 1,53 miliardi. Se si raffronta poi la stima degli incassi permanenti per il 2016 e le entrate permanenti effettivamente incassate a consuntivo 2015 (11,76 miliardi) risultano maggiori risorse per 0,38 miliardi che saranno destinate al Fondo taglia tasse.
Il governo si appresta quindi a iscrivere, nella legge di bilancio che sarà presentata entro il 20 ottobre, 380 milioni nel Fondo per la riduzione della pressione fiscale, solo per il 2017. Tali maggiori risorse non sono scontate nelle stime tendenziali e il livello degli introiti permanenti derivanti dall'attivita' di accertamento e controllo atteso nel 2016 (12,14 miliardi) risulta superiore rispetto alle previsioni di cassa iscritte, a legislazione vigente, nello stato di previsione dell'entrata per il 2017 (9,51 miliardi).
Per l'anno in corso, si spiega, la stima delle risorse derivanti dall'attività di contrasto dell'evasione fiscale è determinata sulla base degli incassi già realizzati nel periodo gennaio-agosto, pari a 7,6 miliardi, di cui 5,9 miliardi relativi alle entrate tributarie. A tali incassi sono aggiunti gli introiti che si prevede, prudenzialmente, di incassare nei restanti quattro mesi dell'anno (settembre-dicembre) pari a circa 4,55 miliardi.
Dagli incassi permanenti è escluso il gettito di tributi che, pur contabilizzati in bilancio, non sono più attuali come ad esempio l'Ilor (l'imposta locale sui redditi), l'imposta patrimoniale, l'imposta sui redditi di ricchezza mobile, l'imposta complementare progressiva sul reddito complessivo, ecc. Il gettito al netto di tale componente viene inoltre decurtato applicando una riduzione forfettaria del 5 per cento calcolata sia sugli incassi realizzati nel 2015, iscritti nel Rendiconto generale dello Stato, pari a 12,42 miliardi, sia sugli incassi che si stima realizzare nel 2016 (12,8 miliardi).
Pertanto gli incassi permanenti realizzati nel 2015 e la stima degli incassi permanenti del 2016 sono rispettivamente pari a 11,76 miliardi e a 12,14 miliardi.

Bruxelles: preso nota di annunci, aspettiamo il piano di bilancio. "Non possiamo dire molto, posso dire che abbiamo preso nota degli annunci dell'Italia e che ora aspettiamo la notifica del piano di bilancio, così potremo valutarlo nei termini previsti. Fino ad allora non faremo commenti né sull'Italia né su altri stati". Così la portavoce della Commissione europea responsabile degli Affari economici, Annika Breidthardt ha risposto a chi chiedeva un commento sulle cifre giunte da Roma con la nota di aggiornamento del Def. "Le regole - ha aggiunto - sono molto chiare".

29 settembre 2016 – tratto da Italia Oggi

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