Via libera al Rei, il reddito d’inclusione a contrasto della povertà. Con 138 sì, 21 astenuti e 71 voti contrari il senato ha approvato ieri in via definitiva il disegno di legge delega di lotta alla povertà e per il riordino delle prestazioni sociali. Comuni in prima linea: i servizi sociali del territorio, infatti, dovranno tra l’altro collaborare con i centri per l’impiego per favorire il reinserimento nel lavoro. Una volta pubblicata la legge, il governo avrà sei mesi per tradurre i principi in norme e per dotare il sistema assistenziale del nuovo strumento che, almeno nelle intenzioni, punta a essere più evoluto dell’attuale Sia, il sostegno all’inclusione attiva. Sia che finora ha risposto ai bisogni di circa 65 mila nuclei familiari, ma che si appresta (parola del ministro del lavoro) ad essere estero a 400 mila nuclei familiari. Il provvedimento prevede tre deleghe (si veda tabella). La prima concerne l’introduzione del Rei (reddito d’inclusione), con una conformazione unica per l’intero territorio nazionale. Suo fine è il contrasto alla povertà, intesa «come impossibilità di disporre dell’insieme dei beni e dei servizi necessari a condurre un livello di vita dignitoso». La seconda delega riguarda il riordino delle prestazioni di natura assistenziale finalizzate al contrasto della povertà. Infine, la terza delega affida al governo il compito di rafforzare il coordinamento degli interventi dei servizi sociali.

Daniele Cirioli – 10 marzo 2017 – tratto da Italia Oggi

Altre notizie