Gli italiani mettono solo al quarto posto, nelle richieste da fare a un datore di lavoro, la retribuzione e i benefit. E l’area in cui, più di ogni altra, si vorrebbe lavorare è quella dei media. I risultati della ricerca Randstad

Nonostante i lunghi anni di crisi e il conseguente svuotamento dei portafogli, gli italiani mettono solo al quarto posto, nelle richieste da fare a un datore di lavoro, la retribuzione e i benefit. Anche la sicurezza del posto di lavoro non è più considerata prioritaria, visto che occupa solo la terza posizione nei fattori più importanti ricercati in un’azienda. Nelle prime due parti alte delle preferenze vengono messe invece esigenze più soft ma ormai diventate fondamentali per una presenza produttiva in azienda: l’equilibrio tra vita privata e lavorativa seguito dalla richiesta di un’atmosfera di lavoro piacevole.

E’ il risultato della ricerca Randstad employer brand che, tra l’altro, mette in risalto altre preferenze inaspettate in un italiano che pensa al posto di lavoro migliore in cui operare. Il 57% degli intervistati, infatti, resuscita un settore ultimamente, ed evidentemente solo in apparenza, apparso in caduta nel giudizio della gente: l’area in cui, più di ogni altra, si vorrebbe lavorare è quella dei media. Al secondo posto con il 53% segue il largo consumo, mentre l’industria si colloca solo in terza posizione con il 51%.

La stessa indagine va però anche nel particolare delle preferenze per le singole aziende, riservando altre sorprese. La prima riguarda l’esplorazione dello spazio, da sempre un tema attrattivo che la gente ha inseguito nell’area della fantascienza. Molto meno prevedibile è invece l’interesse delle persone per i suoi contenuti anche nel campo del lavoro. Il 66,3% degli italiani, infatti, sogna di poter lavorare in un’azienda del settore, la Thales Alenia Space, leader europeo nella realizzazione di sistemi satellitari e infrastrutture orbitali.

Il risultato è locale, perché l’indagine Randstad employer brand 2017 è stata condotta globalmente su un amplissimo teatro di persone, 160 mila dai 18 ai 65 anni, commissionata all’istituto di ricerca Tns proprio dalla multinazionale olandese delle risorse umane Randstad. La parte italiana della ricerca ha riguardato 5 mila persone intervistate sulla base di una domanda riferita a 150 grandi imprese con più di mille dipendenti: “In quale azienda ti piacerebbe lavorare?”.

Le risposte, ovviamente, sono state date da chi già conosceva i singoli brand, cosicché, alla fine, sul gradino più alto del podio italiano è stata messa, appunto, Thales Alenia Space. In seconda posizione, e non molto distaccata (63,6% delle preferenze), tra i luoghi di lavoro più ambiti dagli italiani si è poi piazzata la Lamborghini, mentre a un’incollatura (63,3%) tallona al terzo posto il Gruppo Mondadori.

I risultati del Randstad employer brand sono particolarmente significativi perché, a differenza di altre classifiche, sono il frutto di una procedura che non accetta aziende che si autocandidano per partecipare all’indagine. La ricerca comprende tra l’altro anche altri ranking che mettono in risalto campioni aziendali con diverse eccellenze. La cinese Huawei, per esempio, è stata giudicata dagli italiani come l’azienda più “disruptive”, cioè più di ogni altra capace di cambiare il modo tradizionale di operare e ha ricevuto da Randstad un premio speciale per il suo contenuto “altamente innovativo”. Vincono poi il Randstad Globe, assegnato alle imprese che si posizionano al primo posto nei singoli fattori oggetto dell’indagine, anche Avio Aero considerata dagli italiani la migliore per opportunità di carriera, atmosfera di lavoro piacevole e work-life balance. Coca Cola Hbc Italia, invece, è la preferita per solidità finanziaria e sicurezza del posto di lavoro, mentre Ikea risulta al primo posto per responsabilità sociale d’impresa. Un’altra eccellenza italiana, infine, è quella di Ferrero che, negli ultimi sei anni, ha vinto l’Award per quattro volte ed è così entrata nella Hall of Fame, il riconoscimento internazionale alle imprese che si confermano le migliori nell’Employer branding, cioè nella reputazione come datori di lavoro.

Enzo Riboni - 12 aprile 2017 – tratto da corriere.it

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