Capi missione, responsabili di progetto, medici, infermieri e amministrativi sono tra le figure più gettonate

Il lavoro che si fa a volte coincide perfettamente con il proprio sistema di valori. È quanto succede ai tanti laureati e diplomati, senior e junior che scelgono di impegnarsi nelle associazioni umanitarie sottoscrivendo semplici collaborazioni oppure contratti full time o part time, a tempo indeterminato o determinato, in uno scenario che prevede retribuzioni allineate a quelle di mercato.

Fra le realtà più conosciute c’è Emergency che ogni anno inserisce circa 300 persone. I rapporti frequentemente durano 3/6 mesi (anche se la ong preferirebbe periodi più lunghi per una maggiore stabilità) per poter essere sottoscritti anche da chi ha già un’occupazione ma può richiedere l’aspettativa ministeriale prevista (legge 125/2005) e vivere un’esperienza di vita e professionale. Si tratta di possibilità in diverse regioni d’Italia e all’estero. Riguardano principalmente le figure medico-infermieristiche così come tecnici amministrativi, manutentori e logisti. Indispensabile un ottimo inglese a cui si aggiunge il francese nel caso si operi nella Repubblica Centro Africana( www.emergency.org).

Opportunità interessanti anche in Amnesty. In questo momento a Roma si ricerca un responsabile delle campagne, un data analyst senior officer e un high value donors manager mentre a Roma, Napoli, Pisa e Firenze sono sempre aperte le selezioni di dialogatori: i giovani presenti a eventi e concerti e nelle piazze e strade per incontrare le persone e motivarle a sostenere il progetto. Dodici sono invece le vacancy internazionali a Londra e in altre nazioni(https://careers. amnesty.org/).

Importanti anche i numeri di Intersos che l’anno scorso ha sottoscritto 170 contratti per posizioni all’estero e 44 in Italia, più 22 convenzioni di stage. Stage che in più del 50% dei casi si sono trasformati in prestazioni retribuite all’interno dell’organizzazione. Attualmente le ricerche aperte sono 27 e riguardano principalmente operatori umanitari in progetti sanitari, nutrizionali, wash (water, sanitation, hygiene), protection e educazione in emergenza (www.intersos.org).

In Coopi gli inserimenti (100 nel 2016) sono quasi tutti per l’ estero: ora si tratta di 3 capi progetto in Mali, Iraq e Sudan e 3 capi missione per la Repubblica Democratica del Congo, Malawi e Sudan, per missioni di circa 12 mesi, mentre in Iran invece si desidera inserire un logista per un periodo di 3 mesi. A Milano le vacancy sono invece per 3 professionisti che sappiano offrire un supporto per l’aggiornamento del le attività di sostegno a distanza per un periodo di circa tre mesi (www.coopi.org).

Infine Cesvi: l’anno scorso ha inserito una sessantina di persone e ora ha aperte 6 ricerche per lo più di project manager, amministratori e capi missioni in vari paesi (www.cesvi.org).

Luisa Adani - 9 maggio 2017 – tratto da corriere.it

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