E' cominciato oggi 3 luglio lo sciopero dei giudici di pace, che si protrarrà per tre settimane sino al 23 luglio. E' prevista la sospensione di oltre 300.000 processi. "Malgrado i pareri fortemente critici del Consiglio Superiore della Magistratura e delle Commissioni parlamentari", dichiara Alberto Rossi, segretario generale dell'Unione nazionale giudici di pace, "il Ministro Orlando intende portare avanti un decreto legislativo di riforma della magistratura onoraria e dei giudici di pace avversato da tutti gli addetti ai lavori, a partire dai capi degli uffici giudiziari. A parità di dotazioni organiche, si raddoppiano le competenze dei giudici di pace e degli altri magistrati onorari, limitandone, tuttavia, il loro impegno lavorativo ad appena 2 giorni a settimana. Ciò vorrà dire che i processi civili dureranno 3 volte di più e una buona parte dei processi penali non giungeranno mai a compimento per prescrizione, con i Procuratori della Repubblica impossibilitati a portare avanti le indagini senza il fondamentale apporto dei pubblici ministeri onorari che li sostituiscono in udienza". "Fra le tante riforme scriteriate portate avanti dal Ministro Orlando", incalza Rossi, "questa è sicuramente la più deleteria.
Per risparmiare quei pochi soldi che consentirebbero un utilizzo a tempo pieno dei giudici di pace e della magistratura onoraria, si triplicheranno i risarcimenti per lentezza della Giustizia, già oggi pari a centinaia di milioni di euro l'anno, e, cosa ancor più grave, il Governo Italiano verrà deferito dalla Commissione Europea dinanzi alla Corte di Giustizia Europea ben due volte, sia per l'eccessiva durata dei processi, che costa al Paese un perdita sul PIL quantificata in circa 40 miliardi di euro l'anno, sia per il trattamento discriminatorio riservato alla magistratura onoraria e di pace, con risarcimenti e sanzioni di svariati miliardi di euro".

 "Il Governo", aggiunge Rossi, "abbia la responsabilità di comprendere che questo decreto legislativo va ritirato senza indugio alcuno e che la riforma della magistratura onoraria e della Giustizia di pace va profondamente ripensata, in linea con le vincolanti decisioni e raccomandazioni dell'Unione Europea e del Consiglio d'Europa". Nel frattempo le organizzazioni dei giudici di pace preannunciano già a partire da settembre ulteriori e reiterati scioperi, ad intervalli di 20 giorni, che paralizzeranno gli uffici.

03 luglio 2017 – tratto da Italia Oggi

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