Operative dal 22 agosto 2017 le nuove regole per gestire in modo eco-compatibile le terre e rocce escavate nella realizzazione di opere. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del dpr 13 giugno 2017, n. 120 arriva la razionalizzazione della disciplina di settore, con un regolamento che riduce e chiarisce il novero delle norme di riferimento, semplifica gli adempimenti delle imprese ma promette anche di alzare i controlli sui residui gestibili fuori dal regime dei rifiuti. Il decreto giunge all’esito di un travagliato iter legislativo che nell’ultimo passaggio governativo (quello al consiglio dei ministri del 19/5/2017) ha visto la riscrittura in termini più severi del regime transitorio dalla vecchia alla nuova disciplina rispetto al testo licenziato quasi un anno addietro (14/6/2016) dallo stesso esecutivo, ma mai emanato dal presidente della repubblica. Il neo dpr 120/2017 (pubblicato sulla G.U. del 7 agosto 2017, n. 183), si inserisce nel più ampio quadro normativo sulla gestione dei residui disegnato dalla parte IV del dlgs 152/2006 (il noto Codice ambientale) dettando le nuove regole di dettaglio per la gestione delle terre e rocce da scavo (a seconda delle ricorrenti condizioni) come sottoprodotti, non rifiuti o rifiuti.

Vincenzo Dragani - 14 agosto 2017 – tratto da Italia Oggi

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