Delibere condominiali valide solo se vengono rispettate le varie tappe obbligatorie del procedimento di convocazione assembleare. Gli amministratori dovranno quindi avere cura di non saltare nemmeno uno dei vari passaggi previsti dalla legge, altrimenti i condomini più attenti potranno impugnare la volontà dell’assemblea e ottenere l’annullamento delle relative deliberazioni. 

A chi spetta convocare l’assemblea? Il primo passo da compiere per procedere all’adozione di una deliberazione assembleare è quello di provvedere alla regolare convocazione della relativa riunione, avvertendo i soggetti legittimati a parteciparvi del giorno, del luogo e dell’ora della stessa. Solo in questo modo gli aventi diritto potranno riunirsi e concorrere a formare la volontà del condominio, cui l’amministratore dovrà poi dare esecuzione.
Il soggetto deputato alla convocazione dell’assemblea è proprio l’amministratore. Questi, oltre ad avere la possibilità di riunire l’organo collettivo in via straordinaria nei casi in cui lo ritenga opportuno e/o necessario, è altresì obbligato alla sua convocazione nei casi previsti dalla legge, dunque almeno una volta all’anno.

Gianfranco Di Rago - 14 agosto 2017 – tratto da Italia Oggi

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