E’ una misura che tutelerà sia il professionista sia il cliente, ma è innegabile che creerà anche difficoltà ai giovani avvocati: dal prossimo 11 ottobre infatti entrerà in vigore l’obbligo di polizza assicurativa a carico di chi svolge attività forense. Lo prevede il decreto con cui il 22 settembre 2016 il Governo ha approvato le norme per la dotazione di copertura assicurativa (responsabilità civile e antinfoturni) a carico dei legali.

Le coperture  dovranno garantire sia i clienti sia gli stessi avvocati dai danni causati a terzi nell’esercizio della professione, nonché i  collaboratori (in questo secondo caso si tratta di una polizza antinfortunio che deve essere stipulata nel caso si abbiano collaboratori o dipendenti di studi legali e studi associati). Chiunque eserciti la professione legale, anche se con un reddito inferiore ai 30 mila euro, se ancora non lo ha fatto, deve quindi attivare un pacchetto.

Sul mercato le offerte variano con premi che possono andare da un minimo di 200 euro fino a un massimo di 10 mila euro l’anno. La stessa Cassa Forense ha attivato per tempo convenzioni con gruppi assicurativi italiani e stranieri (qui l’elenco completo). Ma degli avvocati iscritti all’Ordine in Italia – che sono più di 300 mila (dati Cassa Forense 2014/2015) – ben 50 mila, fino a due anni fa, fatturavano in media appena 10 mila 300 euro.

La crisi della professione e dei guadagni è un’emergenza per la categoria che da tempo porta avanti proteste per sensibilizzare il Governo e ridurre gli obblighi economici a cui un giovane avvocato è sottoposto (specie per i contributi pensionistici). La polizza, tuttavia, è uno strumento di tutela necessario per una professione particolarmente delicata e competitiva. Se un avvocato è scoperto, in caso di errore professionale potrebbe dover sborsare centinaia di migliaia di euro, pari al risarcimento che un cliente può pretendere in caso di danno causato dal legale. Una conseguenza peggiore delle sanzioni previste in caso di mancata stipula assicurativa: in questo caso è il Consiglio dell’Ordine nazionale a dover sanzionare il professionista poiché l’assenza di polizza costituisce ora illecito disciplinare.

Secondo il portale di comparazione polizze Facile.it il mercato delle rc professionali per la categoria potrebbe valere 64 milioni di euro nella Penisola. Secondo stime della società di consulenza internazionale Finnacord solo in Europa invece il mercato delle rc professionali varebbe ben 7,5 miliardi di euro.

Barbara D’Amico – 11 settembre 2017 – tratto da corriere.it

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