La Cassazione prende coscienza della crisi finanziaria che investe il nostro Paese, professionisti inclusi. È infatti illegittimo l’accertamento basato sullo scostamento del reddito dichiarato da parametri o studi di settore qualora il contesto sociale in cui si trova lo studio sia degradato e la clientela abbia scarse capacità reddituali. Con l’ordinanza n. 25929 del 31 ottobre 2017, la Suprema corte ha condiviso la tesi di un ragioniere che, dopo aver ricevuto l’atto impositivo, aveva motivato lo scostamento del suo reddito dagli standard delle Entrate usando come grimaldello il contesto economico-sociale degradato con il quale doveva rapportarsi.

02 novembre 2017 – tratto da Italia Oggi

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