Le badanti che assistono persone anziane, malati, o le famiglie bisognose di cure per i loro cari, hanno diritto ad almeno undici ore di riposo giornaliero consecutive e il mancato rispetto di questa previsione contenuta nel contratto nazionale della categoria prevede una multa per il datore di lavoro sanzionato per sfruttamento della manodopera. Il principio è stato affermato dalla sezione lavoro della Cassazione, in una decisione depositata ieri. I giudici del palazzaccio hanno dato torto a una onlus di Lecco che forniva personale per l'assistenza familiare e che sosteneva che le ore di riposo dei dipendenti non dovevano essere consecutive. Secondo la onlus lecchese, amministrata da religiosi, il contratto Uneba - Unione nazionale istituzioni ed iniziative di assistenza sociale - nello «stabilire che le lavoratrici e i lavoratori avevano diritto a un riposo giornaliero di undici ore ogni ventiquattro ore, non aveva previsto che le ore di riposo dovessero essere consecutive, lasciando in tal modo intendere che la volontà delle parti contraenti era quella di derogare, come facoltà, al dettato normativo generale, al fine di introdurre una disciplina più rispondente alle realtà e alle esigenze aziendali e, quindi, non irrazionale».
04 gennaio 2018 – tratto da Italia Oggi