La necessità di una riforma della governance dell'Inps resta attuale. E' quanto indica la Corte dei conti nella relazione sulla gestione dell'istituto previdenziale.
"Resta attuale - scrive la magistratura contabile - la necessità di una riforma della governance dell`Inps che parta dalla revisione di funzioni e compiti dei tre principali organi - di indirizzo e vigilanza, di rappresentanza legale dell`ente, di indirizzo politico-amministrativo - che, insieme al direttore generale, compongono quel particolare assetto duale disegnato dal legislatore per gli enti previdenziali pubblici".
La riforma del sistema di governo dell`Istituto a opera del dl n. 78/2010, di accentramento nella figura del presidente dei compiti prima spettanti al consiglio di amministrazione, non si è mostrata, infatti, sufficiente a conferire all'istituto migliore equilibrio, in particolare, nei rapporti con il consiglio di indirizzo e vigilanza.
La Corte dei conti mette in rilievo come, sul finire del 2017, la Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati abbia approvato una proposta di modifica dell`ordinamento e della struttura organizzativa dell`Inps e dell`Inail, quale testo unificato delle tre proposte da tempo all`esame della medesima Commissione. "Con lo scioglimento delle Camere, il percorso di riforma si è ovviamente interrotto, di talché appare auspicabile che esso trovi nella nuova Legislatura un rinnovato impulso".
Inoltre, nonostante "il susseguirsi di risultati economici negativi si rifletta sulla progressiva erosione del patrimonio netto, che si attesta a fine esercizio su un importo di poco meno di 78 ml e che passa in territorio negativo in sede di assestamento del bilancio di previsione 2017, va sottolineato come la situazione patrimoniale dell'Inps tornera' ad attestarsi su un saldo, tra poste dell'attivo e del passivo, in deciso miglioramento".
Il miglioramento patrimoniale e' "effetto della disposizione contenuta nella legge di Bilancio per il 2018 che, attraverso una "sistemazione" dei rapporti finanziari dell'Istituto con lo Stato, riconosce la natura di trasferimento a titolo definitivo dei debiti per anticipazioni alla gestione previdenziale per un importo di circa 59,455 mld e la compensazione di crediti e debiti per circa 29,423 mld".

01 febbraio 2018 – tratto da Italia Oggi

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