La dichiarazione dei redditi, esponendo tutti i redditi prodotti dal contribuente nell’anno di imposta, che si solito coincide con l’anno solare, evidenzia negli appositi quadri (quadro RN e RV in UNICO Persone fisiche) l’importo di tutte le imposte che su quell’ammontare sono dovute.
In sostanza, il contribuente deve, nella compilazione della propria dichiarazione dei redditi, determinare il reddito complessivo, costituito dalla somma dei redditi di diversa origine (es: di lavoro dipendente, di lavoro autonomo, di immobili ecc.), sottrarre gli oneri deducibili (ad esempio,  l’assegno corrisposto al coniuge separato) e determinare così il reddito imponibile, cioè l’importo sul quale dovrà essere calcolata l’imposta lorda.
Da questa potranno essere detratte, nella misura prevista dalla norma, tutte quelle spese che costituiscono oneri detraibili (es. le spese mediche), definendo in tal modo l'imposta netta: tale importo è quanto effettivamente dovuto nell’anno cui la dichiarazione si riferisce.
Il versamento che segue la dichiarazione dei redditi tuttavia non coincide con questa cifra, poiché si dovrà considerare la parte di imposte eventualmente già pagata, attraverso ritenute di acconto subite (es: quelle già trattenute dal datore di lavoro), acconti versati e crediti dell’anno precedente.
E’ possibile infatti che, effettuati tutti i conteggi sopra esemplificati, il contribuente verifichi di avere versato una imposta maggiore a quella dovuta ed abbia pertanto maturato un credito: questo potrà essere utilizzato in compensazione o richiesto a rimborso.
La compensazione consiste nell’utilizzazione del credito per pagare imposte e contributi di altra natura, riducendo o azzerando così l’importo materialmente pagato dal contribuente.
Il rimborso è la richiesta, inoltrata all’Amministrazione finanziaria, di restituzione delle maggiori imposte versate.
E’ di tutta evidenza come la soluzione di usare immediatamente i crediti mediante la compensazione sia di più immediata efficacia, anche in considerazione dei lunghi tempi di attesa che precedono i rimborsi da parte dello Stato.

05 novembre 2018 - tratto da Corriere.it

 

Altre notizie