L'Italia paradiso fiscale per gli yacht. Dopo Cipro, Malta e Grecia la Commissione Ue contesta a Italia e Isola di Man un trattamento fiscalmente scorretto per il trattamento dell'Iva delle imbarcazioni di diporto. Ieri, infatti, la Commissione ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora all'Italia per non aver riscosso l'importo corretto dell'Iva sul leasing di yacht. Un secondo parere motivato è stato, poi, inviato all'Italia in merito al regime illegale di esenzioni applicato al carburante utilizzato per la propulsione di yacht a noleggio nelle acque dell'Ue. Non si salva neanche il Regno Unito che ha ricevuto una lettera di costituzione in mora per le pratiche abusive diffuse sull'Isola di Man in relazione all'Iva sulle forniture e sul leasing di aeromobili. Il tutto prende le mosse dall'inchiesta sui paradise papers che è stata incentrata proprio sull'evasione dell'Iva nei settori delle imbarcazioni da diporto e dell'aviazione, agevolata da norme nazionali non conformi al diritto dell'Ue. I provvedimenti presi ieri seguono, dunque, a un primo pacchetto di procedure di infrazione già avviate nei confronti di Cipro, di Malta e della Grecia riconducibili alla riduzione della base imponibile Iva per il leasing di yacht, e con i quali, fanno sapere dalla Commissione Ue esiste un dialogo in corso. «La Commissione ha fatto della lotta contro l'elusione fiscale una priorità assoluta», commenta Johannes Bahrke, portavoce della Commissione Ue. «Abbiamo perseguito una strategia coerente per contrastare l'evasione e l'elusione fiscale nell'Ue. L'obiettivo finale è che tutte le aziende, grandi o piccole, paghino la loro giusta quota di tasse laddove i loro profitti siano guadagnati». Per quanto riguarda la messa in mora sulle accise del carburante utilizzato dalle imbarcazioni, il cui costo è più conveniente in Italia, sono state evidenziate conseguenze economiche dirette nei confronti della Francia penalizzata dalla minore vendita di carburante a favore dell'Italia e varie conseguenze indirette sull'attività economica nel settore marittimo. È stato osservato che la distorsione della concorrenza gioca a favore della Riviera italiana contro la Costa Azzurra francese. Ma non è solo questo il settore di evasione Iva su cui sono puntati gli occhi della Commissione Ue. Sorvegliato speciale il settore delle autovetture. Per colpire lo schema di vendita di auto usate e aggiramento del pagamento dell'Iva a ottobre è stata adottata una decisione che consentirà ai funzionari di Eurofisc di accedere ai dati di immatricolazione dei veicoli in Europa. L'Italia e il Regno Unito dispongono ora di due mesi di tempo per rispondere altrimenti la Commissione potrà inviare un parere motivato alle autorità competenti. Qualora l'Italia non dovesse conformarsi al parere motivato sulle accise adottato, la Commissione potrà deferire alla Corte di giustizia dell'Ue.

Cristina Bartelli - 09 novembre 2018 – tratto da Italia Oggi

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