L'azienda che promette di assumere può anticipare quota 100. Può lasciare a casa i lavoratori con almeno 59 anni d'età e 35 di contributi al 31 dicembre 2018, riconoscendogli un assegno straordinario erogato dai fondi di solidarietà fino alla maturazione di quota 100 (entro il 31 dicembre 2021). Due le condizioni: un accordo che fissi il numero di lavoratori da assumere in sostituzione dei pre-pensionati e il pagamento degli oneri (assegni e contributi). Lo spiega, tra l'altro, l'Inps nella circolare n. 10/2019 aggiungendo che con isopensione Fornero, vietata per quota 100, possono mettersi a riposo quanti, al 31 dicembre 2018, avevano almeno 34 anni di contributi (precoci) o 34 anni e 10 mesi (donne) o 35 anni e 10 mesi (uomini), cioè con sette anni di anticipo rispetto ai nuovi requisiti per la pensione anticipata. Inoltre, con circolare n. 11/2019 l'Inps ha illustrato le nuove norme in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze della pensione per determinate categorie di soggetti.

Misure aziendali. La circolare illustra le novità e le possibili combinazioni tra i nuovi (e ridotti) requisiti per la pensione anticipata e quota 100, con due misure già vigenti: l'assegno straordinario dei fondi di solidarietà, che interessa le aziende con più di cinque dipendenti; l'isopensione Fornero che si applica alle aziende con più di 15 dipendenti, con esuberi aziendali. La prima è disciplinata nuovamente dal dl n. 4/2019 per essere strumento di accompagnamento dei lavoratori che maturano quota 100 nel triennio di validità 2019/2021. Riguardo alla seconda, invece, il dl n. 4/2019 stabilisce che non può applicarsi ai fini di quota 100, per cui resta valida per le altre vie di pensionamento (di queste, il dl n. 4/2019 ha modificato la pensione anticipata).

Assegno straordinario e quota 100. La via è praticabile in presenza di accordi aziendali o territoriali che stabiliscano, ai fini del ricambio generazionale, il numero di lavoratori da assumere al posto di quelli che accedono all'assegno straordinario (sono licenziati e andranno in pensione con quota 100). Inoltre, l'azienda deve accollarsi gli oneri per pagare l'assegno e relativi contributi. Valendo per il triennio 2019/20121, la misura si rivolge ai soggetti che, al 31 dicembre 2018, avevano almeno 59 anni d'età e non meno di 35 anni di contributi.

Isopensione e pensione anticipata. È un incentivo all'esodo dei lavoratori più anziani, di coloro cioè che maturano i requisiti per la pensione (vecchiaia o anticipata) entro sette anni (questo secondo la disciplina vigente fino al 31 dicembre 2020; dal 1° gennaio 2021 il limite scenderà a quattro anni). Come indicato in tabella, l'isopensione permette di mettere a riposo i lavoratori che, entro sette anni, maturano i nuovi requisiti per la pensione anticipata (o anche i requisiti per la pensione di vecchiaia). La praticabilità di tale soluzione è subordinata all'impegno del datore di lavoro di accollarsi tutti gli oneri relativi al pagamento di retribuzione e contribuzione dei lavoratori pre-pensionati.

Assegno straordinario e isopensione. Con riferimento a entrambe le prestazioni, infine, il dl n. 4/2019 stabilisce che l'erogazione va protratta per il periodo della finestra (tre mesi) limitatamente alla retribuzione (invece nei tre mesi non va versata la contribuzione).

D.Cirioli/L.Comegna - 31 gennaio 2019 – tratto da Italia Oggi

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