Finora sono 67.738 le domande arrivate all'Inps per andare in pensione con quota 100. Lo rende noto l'ente previdenziale, spiegando che dai lavoratori dipendenti sono giunte 23.910 domande, dalla gestione pubblica 25.133, da spettacolo e sport 232, dai commercianti 5.250, dagli artigiani 5.442, dai coltivatori diretti coloni mezzadri 1.134, dalla gestione separata 68, dai fondi speciali 3.130 e dal cumulo 3.439 domande.
Intanto è ripreso nell'Aula del Senato, con le repliche delle relatrici, senatrici Nunzia Catalfo (M5S) e Tiziana Nisini (Lega), l'esame del decreto legge in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, dopo lo svolgimento ieri sera della discussione generale. Dopo qualche modifica approvata dalla commissione Lavoro, il governo ha presentato in Aula un pacchetto di emendamenti per risolvere alcuni nodi: dalla questione delle assunzioni dei 'navigator' per le quali servirà il parere delle regioni al tema della privacy dopo la memoria depositata dal Garante per la protezione dei dati personali.
Altre questioni, su cui ci sarebbe un'intesa di massima fra Lega e M5s, vengono rinviate alla seconda lettura alla Camera. Tra queste, le risorse per i disabili e le famiglie numerose, le norme per introdurre la figura del vicepresidente Inps e lo stop alla finestra mobile di tre mesi per i lavoratori impegnati in attività gravose. Da risolvere anche il tema dei tagli alle pensioni dei sindacalisti dopo che i pentastellati hanno ritirato l'emendamento presentato in commissione.
L'esame dovrebbe concludersi molto probabilmente entro mercoledì. Al momento viene escluso il ricorso al voto di fiducia, ma tutte le strade restano aperte. I tempi dell'esame sono, infatti, condizionati ai lavori della commissione Bilancio dove il decreto è tornato subito dopo l'approdo in Aula per l'esame dei subemendamenti alle proposte di modifica del governo. Complessivamente gli emendamenti presentati dai senatori e dal governo sono circa 900.

26 febbraio 2019 – tratto da Italia Oggi

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