I professionisti fanno muro contro i bandi gratis. I presidenti dei consigli nazionali degli avvocati, dei commercialisti e dei notai Andrea Mascherin, Massimo Miani e Salvatore Lombardo hanno inviato, ieri, una lettera al Ministro dell'economia Giovanni Tria nella quale stigmatizzano i contenuti del bando di selezione pubblica, promosso dal Mef, per l'affidamento di incarichi biennali di consulenza a titolo gratuito. Secondo i tre presidenti il bando viola pesantemente la norma sull'equo compenso e, per questo, i tre chiedono al ministro Tria «di intervenire presso la direzione interessata affinché ritiri subito il bando e di dare idonee istruzioni a tutte le articolazioni del Ministero in modo che simili episodi non abbiano a ripetersi».
Oltre al mondo ordinistico, anche le associazioni cavalcano la protesta. «Una proposta indecente», si legge nella nota congiunta Adc-Anc. «Ancora una volta si cercano benefici sulla pelle dei professionisti. Assolutamente inaccettabile, vergognoso e umiliante. Cerchiamo di costruire un dialogo con le istituzioni, di rimarcare la nostra dignità professionale, di difendere le nostre competenze specifiche e poi atti come questo distruggono tutto il percorso fatto». Sulla stessa lunghezza d'onda Federcommercialisti: «esprimiamo la nostra indignazione, non potendo tollerare il detrimento delle professionalità acquisite attraverso anni di sapere, competenza, aggiornamento ed esperienze che deriva da siffatto avviso». La questione è arrivata anche in Parlamento; ieri l'onorevole Maria Elena Boschi (Pd) ha depositato un'interrogazione sull'argomento, chiedendo se il ministro intende intervenire per ritirare il bando e fissare regole specifiche che vietino episodi del genere in futuro. Dello stesso avviso Andrea Mandelli, responsabile Fi per i rapporti on le professioni e presidente della Fofi (Federazione ordini farmacisti italiani): «È doveroso dar seguito alle legittime e condivisibili rimostranze dei presidenti dei Consigli nazionali degli avvocati, dei commercialisti e dei notai. Chiederò al governo di spiegare in che modo questa iniziativa sia compatibile con il rispetto della dignità del lavoro».


Michele Damiani - 08 marzo 2019 – tratto da Italia Oggi

Altre notizie